Un escamotage per fare un evento musicale, mentre la popolazione mondiale si ritrova rinchiusa in casa e a distanza di sicurezza per l’emergenza coronavirus. Risultato: un successo di 12 milioni di persone che hanno assistito all’evento in diretta e quasi 29 milioni che l’hanno visto su youtube a posteriori.
Travis Scott: un rapper da videogioco
La scelta di Travis Scott di fare un concerto virtuale non è stata del tutto una follia, considerato che il rapper già in precedenza si è più volte calato nelle vesti di un personaggio da videogioco. Gusti del cantante a parte, è indubbio che collaborare con Fortnite è sicuramente una scelta che ha tenuto in considerazione il target dell’evento e l’indiscussa fama del videogioco.
Fortnite: un videogioco da miliardi di dollari
Fortnite è un videogioco ideato dalla Epic Games nel 2017. Il videogioco permette a chiunque di giocare in modalità singola o multiplayer e prevede diverse modalità di gioco: salva il mondo, battle royale e una modalità creativa dove gli sviluppatori possono creare il loro gioco.
Se credete che Fortnite sia solo un gioco però vi state sbagliando di grosso. Fortnite, infatti, è anche una community gigantesca. Miriadi i video condivisi online, su youtube, da giocatori provenienti da tutto il mondo. Molti hanno fatto di questi video il loro business. La stessa pagina ufficiale del videogioco ha visualizzazioni da capogiro, per video che durano anche 30 minuti (in un epoca dove il video deve essere per tutti i pubblicitari smart, veloce e massimo di 3 minuti).
Ma non solo. Epic Games è anche l’organizzatore dell’evento mondiale collegato a Fortnite: la “Fornite World Cup”. Un campionato dove le star mondiali del videogioco si sfidano per vincere una cifra come 3 milioni di dollari. L’evento è un vero e proprio campionato con tanto di stadio come location, pass per i giocatori e tribune per gli spettatori. Solo l’anno scorso Epic Games, grazie a Fortnite, ha avuto un incasso di 1,8 miliardi di dollari, facendolo diventare il gioco free to play ottenendo più incassi nel 2019.
L’idea del concerto su Fortnite
Non è stata la prima volta che su Fortnite si è tenuto un concerto. Il primo a farlo è stato Marshmellow lo scorso 2 febbraio del 2019. Un’idea sicuramente originale, che come Colombo, ci ha portato sicuramente a scoprire rotte inesplorate. Tuttavia, come spesso capita quando si prova a fare qualcosa per la prima volta, il concerto di Marshmallow era ancora ancorato a quello che è il concerto così come lo conosciamo e ce lo immaginiamo da sempre. Il personaggio che rappresentava il dj era piantato sul palco costruito nel videogioco e suonava come avrebbe fatto ad un normale concerto live. L’unica differenza consisteva nel fatto che fosse tutto virtuale. Il risultato? Ovviamente il coinvolgimento era del tutto perso, il concerto non è stato in grado di coinvolgere come avrebbe fatto dal vivo…un pò come quando vediamo un concerto alla tv. Non riusciamo a viverlo a pieno, perché ci manca l’effetto delle luci, dell’impianto audio, di una serie di strumenti che ci stimolano dal punto di vista sensoriale e che rendono l’evento emozionante.
Travis scott e Fortnite: una collaborazione vincente
Storia a parte invece il concerto di Travis Scott. 12 milioni di persone l’hanno visto in diretta, un numero sempre crescente di persone che visualizzano il video dell’evento e soprattutto un boom di ascolti per il cantante che, a pochi giorni dopo l’evento, è arrivato ad essere primo nella classifica globale di Spotify.
A decretare il successo è stato senza dubbio la capacità di coinvolgere lo spettatore, che è diventato attore dell’evento stesso, grazie alla potenzialità innate di Fortnite.
L’idea vincente è stata quella di non creare un concerto seguendo il format di un normale concerto, ma di costruire un nuovo modo di fare concerti. La chiave di svolta c’è stata ricordando e sfruttando le potenzialità del videogioco. Questo ha fatto sì che l’evento fosse qualcosa di unico, originale e di immersivo dal punto di vista sensoriale. Sicuramente l’idea è nata dal connubio stimolante di un cantante come Travis Scott, che già in precedenti video ha mostrato una predilezione per scenari più virtuali che reali. E’ stato quindi l’opportunità per il cantante di esprimere quello che aveva già tentato di fare nei video musicali. Risultato: un evento epocale!
L’evento
L’evento lo potremmo dividere sotto due punti di vista: quello del cantante e quello del giocatore. Il cantante è diventato egli stesso un personaggio, con tutte le potenzialità creative che questo comporta. Come un Mangiafuoco Travis Scott porta i suoi giocatori ad affrontare situazioni diverse e a giocare con lui mentre in sottofondo si sentono le sue canzoni. Le canzoni determinano l’inizio e la fine di diversi livelli di interazione con il rapper, che continuamente cambia aspetto. Ad amplificare il tutto la capacità per i giocatori di condividere questo momento con gli amici virtuali. Quando tutto finisce i giocatori ne escono assolutamente sconvolti. Un evento immersivo e coinvolgente più di battaglia su Fortnite.
La risonanza
L’evento sconvolgente, ripreso da innumerevoli youtuber ha fatto il giro del web. Lo stesso Travis Scott ha pubblicato il video dell’evento che ad oggi fa quasi 22 milioni di visualizzazioni. Il segreto? L’evento pur visto a posteriori, con la sua capacità di sorprendere grazie a scenari pazzeschi e colpi di scena, riesce a coinvolgere lo spettatore. Unicità, originalità e capacità di emozionare, sia solo per l’incredulità, sono tutti elementi che rendono un evento degno di essere chiamato tale. E’ indubbio che Travis Scott, con la sua passione per i videogiochi, ed Epic Games, con la loro capacità creativa, hanno segnato un cambiamento e sono riusciti a soddisfare virtualmente tutto quello che rende un concerto un evento unico. Una volta che si è riusciti in questo è inevitabile che chi ha assistito all’evento è portato a diventare promotore dell’esperienza incredibile che ha vissuto, e tutti noi altri consapevoli che abbiamo perso un evento incredibile.
Laureata in lingue, sono approdata nel bellissimo mondo della comunicazione e marketing. La mia storia preferita da piccola era L’isola del Tesoro e da grande porto ancora dentro di me quella smania di scoprire mondi nuovi e di percorrere strade poco battute, qualità che trasferisco anche nel mio lavoro. Da maggio 2020 sono sbarcata in Hermes Magazine, dove in qualità di editor ho l’occasione di poter condividere le mie scoperte ed interessi. Siete pronti a venire con me nella mia prossima avventura?