Mille Bauli in Piazza all’ombra del Pincio

Fonte foto copertina: Andrea Cherchi 

“Senza un intervento definitivo e il più possibile unitario, le conseguenze di questa crisi saranno drammatiche: stiamo già assistendo a ricadute insostenibili sulla vita dei lavoratori, sulla salute dell’intero settore e sul Pil del Paese”

 

Photo Credit: Andrea Cherchi

 

Sabato 17 aprile, in Piazza del Popolo a Roma, si è svolta la seconda tra le piu grandi manifestazioni nazionali per dare voce al mondo degli eventi, quella di Bauli In Piazza, il movimento nato con lo schieramento di 500 flightcase davanti al Duomo di Milano ad ottobre 2020, che ha raccolto tutti coloro che lavorano nel settore eventi, spettacolo, fiere, congressi e musica dal vivo. Un mondo poco conosciuto, ma attualmente in ginocchio a causa della peggiore crisi che abbia mai attraversato, passa anche per la capitale, duplicando la sua voce con l’annessione di 500 bauli in più rispetto a quelli presenti in Piazza Duomo. Concessi dei piu alti service del momento: Amg International, Agorà, Sts e molti altri.

La piazza romana ai piedi della terrazza del Pincio, Piazza del Popolo è stata invasa da un esercito di bauli – l’oggetto-simbolo dei lavoratori dietro le quinte – e da migliaia di operatori, rigger, fonici, tecnici, facchini e molti altri che hanno deciso di manifestare pacificamente nel rispetto delle istituzioni e delle norme vigenti anti covid, come già realizzato a ottobre 2020 a Milano con la nascita del movimento.

L’evento si inserisce in una campagna di comunicazione internazionale promossa dalla rete We Make Events, nata in Inghilterra, oggi adottata in tutto il mondo e sostenuta da molti artisti internazionali ed italiani, per dare voce e visibilità al settore, sia a livello governativo che sensibilizzando l’opinione pubblica, per vedere chi c’è dietro le quinte di uno spettacolo, o di concerto, di una fiera o di un evento. Tra le star della nostra musica, scese in piazza a Roma per sotenere i loro collaboratori, le loro crew ed i loro service c’erano anche Emma Marrone ed Alessandra Amoroso.

Foto credit: Andrea Cherchi

Ricorre da ormai un anno il triste anniversario di completa inattività che perdurerà ancora almeno per tutto il 2021; l’obiettivo è ribadire l’urgenza di un sostegno strutturale e continuativo alle imprese e soprattutto alle lavoratrici e ai lavoratori, molti dei quali autonomi o con contratti a chiamata (ovvero pagati, o meglio sottopagati solo se lavorano).

A Bauli in Piazza, hanno aderito più di cinquanta realtà. Sono diversi i pullman verso la capitale che sono partiti da varie parti d’Italia: tra questi, due da Milano e uno da Bologna. Sono circa mille i professionisti che si sono iscritti al flashmob d’agitazione e ad essi sono stati assegnati altrettanti bauli.

Lo stesso ministro Dario Franceschini, che pare nel prossimo decreto punterà a far ripartire anche i musei (che attualmente potranno riaprire solo dal lunedì al venerdì) anche nel fine settimana, conferma ai lavoratori dello spettacolo la sua vicinanza con queste parole: “Non sono la vostra controparte. Sono con voi, il vostro rappresentante nelle istituzioni. Abbiamo bisogno tutti di un’estate con piazze e strade pieni di spettacolo, musica, danza e prosa”.

 419 giorni.

Oggi il numero da tenere ben presente sono i 419 giorni che, dal 17 aprile dello scorso anno, sono volati, portandosi via gran parte del lavoro di queste persone per il fermo delle attività produttive e culturali che vedono impiegati i lavoratori del settore per la pandemia Covid-19.

Sono passati poco più di sei mesi, invece, dalla prima manifestazione dei Bauli in Piazza a Milano, il 10 ottobre 2020. Le richieste al governo sono le stesse, perché ad oggi questi sussidi e questi aiuti non sono ancora arrivati. E questo a cosa ha portato? Alcune persone fanno la fame, altre non possono provvedere al sostegno della famiglia, altre ancora nel peggiore dei casi si sono suicidate. E’ importante che venga istituito un fondo di erogazioni mensili a tutti i lavoratori dello spettacolo senza lasciarne fuori mezzo e che copra quantomeno il periodo gennaio-dicembre 2021 fino ad oggi.

Gli obiettivi di entrambe le manifestazioni a Milano e a Roma restano ad oggi invariati e messi sul al tavolo del Ministero per la seconda volta, sono questi:

  • affrontare subito la questione legata ai sussidi necessari al sostentamento degli operatori del settore, di qualunque categoria essi siano: lavoratori autonomi, intermittenti, imprese, etc.) perché questi ragazzi fanno la fame.
  • un tema di più lungo respiro dedicato ad una riforma organica della previdenza e della contrattualistica dell’intero settore
  • approfondire e perfezionare nuovi modelli e protocolli di ripartenza, sia degli eventi all’aperto che al chiuso, che permettano di essere pronti ed organizzati quando sarà possibile riprendere l’attività.

A tutto ciò si aggiunge la mia voce che vuole scandire accuratamente quanto detto e ribadito piu volte: perché ai mille bauli, in una Roma che mi ha visto felice, proprio per un concerto, non potevo di sicuro voltare le spalle. Quindi, anche io, nel mio piccolo, voglio dare una mano a questa organizzazione, che è una delle tante voci, che ad oggi, si sono unite, per fare luci su queste questioni. Bisogna sensibilizzare l’opinione pubblica attraverso i mezzi di informazione, perché sia chiara l’importanza di questo settore ed emergano complessità e problemi attualmente irrisolti; da ogni dove. Perché se possiamo vivere di cultura e concerti, il piu non lo fanno gli artisti, ma questi ragazzi qui, che sono tutt’altro che invisibili.

Io voglio rivedere quelle luci accese, trasportarmi nei sogni più belli voglio risentire i cluster sputare fuori i decibel e decibel di musica per un megaconcerto, io voglio tornare a vivere, ma prima, prima di me e di chiunque altro artista, i riflettori, accendeteli, per davvero, con tutto quello che concerne, su di loro. Forza ragazzi, riempiamo questi bauli di dignità, forza, lavoro e vita.