“Scena Unita” : Fedez e co. uniti per i lavoratori dello spettacolo

Da ormai mesi, l’economia italiana sta vivendo un periodo di crisi complicato e complesso e da mesi, insieme alle tragedie che contraddistinguono le vite di commercianti, imprenditori, ristoratori e quant’altro, ci sono anche loro: i lavoratori dello spettacolo. Un tema, che per molti potrebbe sembrare di poco conto, perché quando si tratta di “spettacolo” si tende sempre a pensare a chi va in scena, ed invece, dietro quei palchi, dietro quei teatri, dietro le luci di un concerto, di un evento ma anche di una semplice convention, dietro le telecamere di uno studio televisivo, ci sono anche loro: i lavoratori dietro le quinte. Centinaia e centinaia di persone formate per far sì che “la scena” là fuori sia davvero perfetta ed indimenticabile per lo spettatore.

 

 

Le conseguenze su tutta la filiera produttiva, di cui fanno parte i lavoratori autonomi o con contratto a intermittenza, senza le giuste tutele, e le piccole imprese adibite al settore serviceluci e audio con margini davvero irrisori, saranno davvero disastrose: c’è la concreta possibilità che l’intero comparto non regga più. Perché tutto questo è in bilico tra le chiusure forzate per le misure anti-contagio e il fatto che non lavorando, le persone non riescano a sfamare intere famiglie. Il settore dello spettacolo è un sistema articolato non sempre dotato di strumenti adeguati, sia da un punto di vista di inquadramento professionale che (soprattutto) di sostegno economico da parte dello Stato. L’emergenza Covid-19 ha generato un peggioramento  economico progressivo, già precedentemente in atto, visti i salari  bassissimi erogati a lavoratori che si spesso si ritrovano a rischiare la vita per montare un palco. Peggioramento che, ad oggi, purtroppo non rende sostenibile la sopravvivenza delle persone e delle realtà, profit e no profit, che in esso lavorano e operano da anni, da mesi e da giorni.

 

Proprio per questo motivo in questi ultimi mesi si sono create tante iniziative, portate avanti dai grandi nomi della televisione, della musica e dello spettacolo del nostro bel paese e hanno dato vita a un fondo, e una sensibilizzazione importante verso tutti i personaggi che contribuiscono a rendere “lo spettacolo” qualcosa di meraviglioso. L’ultima trovata a sostegno di questo mondo di cavi e bauli, americane, caschetti, e scarpe antiinfortunistiche nasce da un’idea di Federico Leonardo Lucia, noto a tutti come Fedez, che sappiamo aver portato a termine con un crowfunding anche la costruzione di una terapia intensiva a Milano. L’obiettivo di “Scena Unita – per i lavoratori della musica e dello spettacolo” è di realizzare un’iniziativa di prossimità per dare un concreto ed immediato aiuto a tutti i lavoratori del mondo dello spettacolo colpiti dalla crisi  duramente ed impossibilitati ad operare sul campo (perché credetemi collegare un cavo in smarworking ad oggi è ancora impossibile, così come sostituire una testa mobile da casa).

 

 

Con l’iniziativa “Scena Unita” gli artisti mettono a disposizione la propria visibilità, influenza e notorietà per restituire supporto in maniera diretta e concreta a quei lavoratori senza i quali la loro arte non avrebbe potuto prendere forma. “Scena Unita” inoltre si rende sostenitrice  di attività che possano riportare il settore ad una ripartenza istituendo un fondo costituito grazie alle donazioni degli stessi artisti e degli enti privati. Tutte le donazioni effettuate saranno raccolte da Cesvi, che metterà a disposizione la propria struttura operativa per valutare le domande ed erogare i fondi. Il Fondo sarà utilizzato sostazialmente per la realizzazione di 3 obiettivi:

 

 

– Sostegno immediato alle figure individuate attraverso la conferma di una serie di requisiti definiti nel bando relativo ai lavoratori;

 

– Promozione di attività formative che verranno ritenute utili e risponderanno ai criteri del bando relativo alla formazione per evitare la dispersione di conoscenza che si sta drammaticamente avverando. Moltissimi tecnici altamente specializzati stanno cambiando lavoro e questo porterà ad una sottrazione della qualità al settore e ad una ricaduta su temi rilevanti come la sicurezza che gli stessi davano agli spettacoli stessi;

 

– Supporto economico concreto a progetti per realtà profit e no profit che possano innescare nuove occasioni di lavoro.

 

 

Fedez ha dichiarato: “Non sono un portavoce, tutti gli artisti hanno partecipato in modo spontaneo, è un’iniziativa di gruppo. Non ci sono capigruppo, senza gli artisti non avrebbe la stessa forza che il progetto vuole mettere in campo“. Cosi più di 70 artisti tra cui  Vasco RossiGianna Nannini, Shade,  Achille Lauro  Calcutta e Giovanni Caccamo ma anche Alessandra Amoroso, Arisa, Baby K, Caparezza, Claudio Baglioni, Coez, Elio e le storie Tese, Ermal Meta, Gemitaiz, Ghali, Gigi D’Alessio, Il Volo, Levante, Lo stato sociale, Mahmood, Motta, Pinguini Tattici Nucleari. Ma le adesioni per aiutare il mondo dello spettacolo non riguardano solo la musica: ci sono anche personaggi della mondo del cinema, della tv e della moda come Carlo Verdone, Maria De Filippi, Amadeus, Sabrina Ferilli. All’iniziativa hanno aderito anche una quantità di aziende dello showbiz ma non solo: da Prime Video (che ha donato un milione di euro) a Banca Intesa (che ha stanziato 250.000 euro), da Fremantle ad Endemol ed Arcobaleno 3.

 

 

 

Insomma una macchina che, insieme a molti nomi conosciuti, darà la possibilità a questi lavoratori di avere un modo per ricominciare. Tanti complimenti a Fedez, che è sceso dal palco e  a deciso, insieme a molti suoi colleghi di accendere una luce di speranza, per i milioni di personaggi (fantastici) che tempo fa, le accendevano per i suoi concerti e per quelli dei suoi colleghi.