Boom di Vinili: dopo 30 anni le vendite superano quelle dei CD in Italia

È tornata la vinyl-mania!. Come ogni moda che si rispetti, c’è supporto che va e disco che torna. E così nel primo trimestre del 2021 le vendite in Italia dei dischi in vinile crescono fino al 121% rispetto allo scorso anno e superano quelle del cugino Compact Disc, in calo del 6%. Secondo i dati raccolti da Deloitte per FIMI – Federazione Industria Musicale Italiana – ciò non succedeva dal 1991, quando il vinile supera di netto le vendite dei CD. Il mercato del vinile nel nostro Paese rappresenta oggi circa l’11% del fatturato, una bella rivincita.

Vedo già il sorriso sotto i baffi dei grandi collezionisti, che mai vorrebbero ritrovarsi a piazzare un album rarissimo e di prima stampa sulle fortunate aste di ebay. Torna quindi la nostalgia del vecchio supporto a 33 giri che gracchia sotto una puntina dell’impianto giradischi Hi-Fi. Emozioni diverse, quelle che le generazioni di oggi cercano in un formato più tattile e colorato, una copertina da sfogliare, da ammirare e leggere mentre si sorseggia un cocktail con gli amici. Ma non solo. Nonostante il mercato della musica sia dominato dagli abbonamenti in streaming che detengono fino all’80% con le piattaforme Spotify, YouTube Music, Amazon Music, Apple Music, Tidal, Deezer etc, le nuove generazioni di artisti scelgono di incidere le proprie tracce su supporto vinilico.

L’LP continua così la sua ascesa, confermandosi protagonista tra i supporti fisici per ascoltare la musica nell’abitazione domestica. Complice il lockdown? Chi può dirlo, ma la necessità di tornare al culto di questo oggetto vintage negli ultimi anni è in crescita in tutto il mondo, non solo nel bel Paese e i vari record store ringraziano. A tal proposito, l’edizione 2021 del Record Store Day Italia, l’evento che supporta i negozi di dischi indipendenti e che propone ogni anno ristampe edizioni speciali e colorate rarità, si terrà i prossimi 12 giugno e 17 luglio. Il trend internazionale della musica su vinile è consolidato e non accenna a diminuire. Anche se duole dirlo, il suono del vinile di oggi non ha nulla a che vedere di quello stampato in analogico di 50 anni fa: il master utilizzato oggi è lo stesso usato per il digitale, ma così è!