“L’amore capita come le grazie. S’impara quando ti piomba addosso. È lui che ci insegna, lacerandoci e premiandoci.” Ho letto questa frase da qualche parte e mi è rimasta dentro. L’amore in ogni forma è una grazia e a me è capitata, questa volta, in un modo tanto casuale quanto speciale – consentitemi la rima – pur non essendo questo un testo poetico.Mi sono imbattuta in una lettura di un post su Facebook di una giovane donna di soli ventun anni che si presentava come scrittrice esordiente e raccontava di sé: una disabilità fisica e la sua positività, finalmente raggiunta, anche attraverso la scrittura di un libro. Ovviamente ho sentito la spinta di leggerlo.La direzione di Hermes Magazine ha accolto lo spunto che ho segnalato per questa recensione che mi ha preso il cuore. Il titolo del libro di cui vi parlo è “La Felicità è questa” edito da Arduino Sacco Editore e l’autrice è Marika Ascolese.
Marika è affetta da una malattia invalidante, la tetraparesi spastica, che colpisce gli arti motori del corpo. Vive sulla sedia a rotelle da quando ha memoria e la sua vita è differente, in molti sensi.Il suo scritto è esile, conta appena 36 pagine, ma delicato e allo stesso tempo potente. Non è un esempio di scrittura profonda sulla disabilità: è piuttosto un moto di speranza, un diario fresco e semplice di come una ragazzina prende consapevolezza della malattia e dei limiti che ha la sua vita, ma poi trova il modo di vincere. Il testo sfiora argomenti attuali rispetto ai giovani e ai loro sogni. Parla dell’amicizia, della famiglia, dei buoni valori, della Fede e della Speranza. Colpisce l’entusiasmo e la positività, ma soprattutto la semplice trasparenza con cui si racconta. Marika è giovane e vuole credere che ci possano essere persone, come lei, “differenti” in questo mondo “indifferente”. Ha anche trovato l’anima gemella, in seguito, che ora sostiene la luce nei suoi occhi.Attraverso la lettura del suo libro, Marika mi ha inondata di Amore. È arrivato davvero come una grazia. Mi ha ricordato, perchè a volte – pur sapendolo – ce ne dimentichiamo, che anche nel dolore e nella sofferenza, attraverso la lacerazione, si può scoprire il premio: la libertà di scegliere la Felicità.
Vi consiglio di acquistarlo perché la Felicità non è una mèta, ma uno stile di vita. E il libro ce lo insegna.
Mi rimetto in gioco sempre. Cerco ogni giorno il meglio da me e per me. Curiosa, leggo e scrivo per passione. Imparo dal confronto, dalle critiche costruttive e rinasco cercando di superare i miei limiti. È così che approdo a nuove mete dopo scelte di studio e lavoro completamente diverse, quali la contabilità e un impiego in amministrazione in un’azienda privata e mi dedico a ciò che avrei dovuto fare fin dall’inizio.