La pandemia provocata dal Coronavirus ha sconvolto la vita delle persone, e ha rallentato la società moderna, che era abituata ad uno stile di vita molto più frenetico. A livello economico invece, la situazione è diventata ancora più tragica specialmente nel settore dei trasporti, a causa della sospensione dei voli e della soppressione di bus e treni. Molte persone per il periodo a cavallo tra febbraio e maggio, avevano effettuato prenotazioni per volare, in diverse località italiane e straniere, ma hanno visto la cancellazione dei voli a causa dell’arrivo del Coronavirus. Tutto il sistema è andato in tilt per i voucher e gli eventuali rimborsi, che le compagnie aeree dovranno elargire ai clienti.
Legge e normativa per i rimborsi e i voucher
In Italia il governo ha emanato una legge per tutelare i consumatori ai quali sono stati cancellati i voli, e che avevano già ottemperato al pagamento dei biglietti ma, senza agevolarli tanto. L’articolo 88 Bis numero 27 del 2020 è divenuto legge dopo aver convertito il “Decreto Cura Italia” e prevede, il rimborso dei biglietti solo attraverso l’elargizione di voucher da parte delle compagnie aeree, dell’intero importo del biglietto pagato in precedenza ma, l’Antitrust (insieme di regole e azioni di vigilanza per la tutela dei consumatori) l’ha bocciata, perché in contrasto con la normativa europea che prevede sia voucher e sia i rimborsi, per risarcire i consumatori.
La Commissione Europea ha persino inviato una serie di raccomandazioni ai vari stati, per attuare quindi, una duplice scelta di risarcimento ai consumatori, che non hanno potuto usufruire dei servizi, in questo caso i voli cancellati, anziché imporre solo i voucher, come strumento unico di rimborso. Dopo questo monito, sia il governo italiano che le compagnie aeree dovranno modificare le loro priorità e adeguarsi alla normativa europea per non penalizzare i consumatori che avranno quindi, la possibilità di avere un risarcimento in denaro e non in voucher. Certamente il rimborso peserà sulle compagnie aeree ma, è un giusto provvedimento per salvaguardare la crisi che ha colpito molte famiglie italiane. Non a caso, anche l’Unione Nazionale Consumatori si è pronunciata a favore dei consumatori e li ha invitati a adire le vie legali se la situazione non dovesse sbloccarsi a loro favore.
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