Il mondo della musica, come era facilmente prevedibile, risulta tra i più “colpiti” dal Coronavirus. Il lockdown forzato prima e la difficoltà nello stabilire le condizioni di riapertura dopo, stanno mettendo in ginocchio un settore che, solo l’anno scorso, era addirittura in crescita dell’8%.
La chiusura dei locali adibiti alla musica dal vivo (dai pub sotto casa ai palazzetti dello sport), l’inattività degli studi di registrazione e il blocco di tutte le attività di promozione, hanno costretto la musica a fermarsi. Inutile dire che attorno c’è tutto un mondo che non si limita ai soli musicisti, ma anche tutto un indotto di tecnici, di assistenti e locali che vivono grazie a tutto ciò.
Il colosso Spotify scende in campo e porta in Italia la sua iniziativa “Covid-19 Sosteniamo la musica”, idea già messa in atto in altri paesi per sostenere il mondo della musica. L’idea è semplice, nel momento in cui viene donato un euro a Music Innovation Hub, Spotify ne versa un altro, in modo da raddoppiare il totale dei fondi a disposizione del mercato italiano della musica. L’investimento complessivo è stimato intorno ai 10 milioni di dollari.
Spotify si sta muovendo in tutto il mondo per sostenere il mercato della musica, sono molte le iniziative soprattutto negli Stati Uniti, in Francia e in Germania. In Italia la collaborazione è con Music Innovation Hub spa (MIH), “un’impresa sociale che crede nella musica come strumento di emancipazione, inclusione e integrazione, forma espressiva in grado di sprigionare nuove energie e rompere le barriere sociali”.
L’iniziativa di Spotify ha ovviamente raccolto critiche positive e il sostegno delle principali associazioni del settore come FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana), AFI (Associazione Fonografici Italiani), PMI (Produttori Musicali Indipendenti) con la collaborazione di Comune di Milano e Milano Music Week.