Su le mani… L’ Orlando di Ariosto al Papeete

Disegni immagine copertina fonte. Moon Cartoon Can Stock Photo

Ben trovati miei cari impasticcati! Oggi le nostre pasticche, oltre che a farvi vedere le stelle, vi porteranno direttamente sulla luna senza – e dico senza- trasformarsi in sostanze stupefacenti: perché ammettiamolo cosa c’è di meglio della letteratura per sballarsi un po’ di più? Lo sballo di questo articolo sarà un poema composto da un grande scrittore che tutti – e dico tutti -, almeno una volta nella nostra favolosa storia da studenti modello (chi più chi meno) ha scambiato per una spezia (anzi i meno attenti addirittura per il pranzo della domenica) Ludovico Ariosto (e non Ariosto come la spezia e nemmeno Arrosto con patate).

Costui, ha scritto tra le tante cose che non ci ricordiamo “L’Orlando Furioso”, che i più attenti si ricorderanno solo perché un simpatico tizio, nonché il protagonista, era andato fuori di “caveza” (più della loca di Shakira e quella di Aka7venen) e che per ritrovare il suo senno, aveva fatto un po’ come Apollo 13 senza però sottofondo degli Aerosmith, era andato nientepopodimeno che sulla luna.

Ma andiamo per gradi…. E discoteche

Il poema datato 1516 è stato pubblicato tra i lidi di Comacchio e Ferrara, perché dovete sapere che il caro Ariosto, quando proprio non ne poteva più della vita, andava a farsi un giro all’allora Papeete di Milano Marittima. Ed è proprio li, nel marasma di cocktail e ragazze sul cubo, che il buon Ariosto si è immaginato la storia di Orlando, che sbrocca perdendo la brocca, essendo pure un Orly innamorato, per Angelica (che sicuramente visto il nome faceva la ragazza immagine alla Baia Imperiale).

Insomma, Orly s’innamora di sta donna, nel bel mezzo del conflitto tra Cristiani e Saraceni (ovvero gli Allah Akbar dell’epoca, fortuna che non sono stati cosi pirla da fare come hanno fatto al Bataclan). Completamente fatto per sta tizia, egli fa di tutto per accaparrarsela ma non ci è dato sapere (o meglio lo sappiamo ma non lo diciamo) il motivo per il quale ella decide di sposare Medoro, che faceva parte delle truppe nemiche. Ovvero quelle dell’Isis del tempo. Causando quindi la follia di Orlando e di altri cavalieri. Nonostante il povero Orlando abbia addirittura fatto la guerra pur di sposarsela e fare tanti bei bambini fu costretto ad andare sulla luna per ritrovarsi dal dramma della sua storia finita male. Praticamente questa storia ci insegna che gli Ufo non sono nient’altro che dei friendzonati alla ricerca del proprio equilibrio mentale.

Nel mentre sempre sulle coste del litorale adriatico si consumava un’altra struggente storia d’amore: ovvero quella tra Ruggero e Bradamante (lui guerriero troiano, discendente dal simpatico Ettore e lei guerriera Cristiana discendente della Beata Maria Vergine) stavolta però la mano del cielo porterà alla conversione il caro Ruggiero, che dopo essersi sposato con la Bradamante decide di dare il via alla stirpe degli estensi. Senza andare fuori di testa e quindi fare viaggetti qui e la per lo spazio. E quindi ringraziamo tutti, i due neo sposini per averci permesso, grazie alla loro unione il Jova Beach party anche da quelle parti, circa due anni fa (quando i concerti, non erano ancora banditi).

Dicono del Poema

Copertina: Orlando Furioso, edizioni Et Classici

Partiamo dal presupposto che, nome a parte, anche la critica contemporanea considera molto simpatico Ludovico Ariosto, il quale dando un tono molto particolare alla sua scrittura riesce a scostarsi dalla narrazione facendo il lettore da subito nella storia e nei personaggi che ne fanno da contorno. Prendiamo per esempio le prime parole che introducono i quarantasei canti del poema:

“ Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori,

le cortesie, l’audaci imprese io canto…”

E già da questa introduzione capiamo da subito di cosa tratterà sto mattone, senza troppi convenevoli. Abbiamo già una buona idea di cosa andremo a leggere, nel susseguirsi delle pagine. Ma la cosa che più piace (per cosi dire) di questo capolavoro del 500 è l’ambivalenza che dona al lettore la lettura più vera della realtà che viene raccontata. L’amore, la guerra (come antitesi e sintesi della vita stessa) L’amore che fa male e quello che fa bene. Il cattivo e il buono, l’uomo che ce la fa e quello che deve andare a ricercare il proprio equilibrio sentimentale in un altro pianeta. Insomma, un susseguirsi di dualità che vengono raccontate in modo encomiabile ma mettono altrettanto in dubbio il lettore sulle faccende, della vita. Insomma, L’Ariosto aveva già capito tutto: che andare in discoteca e bere del Lambrusco e del Prosecco, ti salvano la serata, però salvare la vita intera è un altro paio di maniche. Che per essere felici, bisogna scendere anche a compromessi, oppure andare sulla luna, ma se non sei la Cristoforetti, forse è meglio, evitare.