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E lì, un colpo al cuore
Si dice d’asporto (questa fa il paio con a lavoro)?
No.
Siete ancora lì?
Ah, volevate la versione lunga?
Bene, vi accontento subito (e poi vi chiederete come diamine abbiate fatto a non pensarci da soli. Io vi ho avvisati, eh. Poi non fate che ci rimanete male).
Si dice pizzeria da asporto. Punto. Nessun’altra forma è concessa. Sì, sì, lo so che là fuori è pieno di insegne che riportano pizzeria d’asporto. Davvero, lo so. E che vuole farci, signora mia, è un brutto mondo.
È pieno di insegne così? Bene. Tenetevi forte: sono tutte sbagliate.
Facciamo un esempio
Ponete per un attimo il fatto che asporto sia un nome proprio. Asporto, con la prima lettera maiuscola. Sì, sì, lo so che questo nome non esiste, ma questo non deve confonderci: l’italiano nella sua moltitudine di regole deve contemplarne la possibilità (è questa la sua grandezza). E comunque facciamola anche più semplice, diciamo che Asporto è un cognome. Gennaro Asporto. E Gennaro, che c’ha (prima o poi parleremo di questo benedetto c’ha, giuro. Ormai è una questione di principio) pure un nome napoletano, è bravissimo a fare la pizza e ha aperto una pizzeria. La pizzeria di Asporto, appunto.
Ora, questa pizzeria…
Se Gennaro si chiamasse Andrea non avremmo problemi, almeno nel parlato, a dire che andiamo alla pizzeria d’Andrea. E allo stesso modo non avremmo problemi a dire che si va tutti alla pizzeria d’Asporto.
Ora, se noi dicessimo, per l’appunto, PIZZERIA D’ASPORTO, quale regola grammaticale resterebbe a chiarirci se stiamo parlando della pizzeria DI Gennaro Asporto o di una pizzeria che fa pizze DA asporto?
Nessuna.
Nessuna specifica è lì a dirci quale particella stiamo elidendo.
Ed ecco, signora mia…
Ecco perché non possiamo scrivere pizzeria d’asporto. Treccani ci ricorda che innanzi a una parola principiante per vocale, la preposizione da si elide solo in d’ora in poi, d’ora in avanti, d’altra parte, d’altronde. In ogni altro caso va conservata la forma piena.
Semplice. Lineare.
Ora ci starebbe una pizza.
Laureato in Belle Arti, grafico qualificato specializzato in DTP e impaginazione editoriale; illustratore, pubblicitario, esperto di stampa, editoria, storia dell’arte, storia del cinema, storia del fumetto e di arti multimediali, e libero formatore. Scrittore e autore di fumetti, editor, redattore web dal 2001, ha collaborato e pubblicato con Lo spazio Bianco, L’Insonne, Ayaaak!, Zapping e svariate testate locali.