Raf compie 65 anni. La sua lunga carriera artistica costellata di grandi successi con 13 album all’attivo, ci ha regalato tormentoni e ballate indimenticabili.
In quasi quarant’anni di carriera, decollata negli anni 80, a Raffaele Riefoli, in arte Raf, va il merito di essersi evoluto insieme alla musica. Sempre attuale, nel corso dei decenni, è stato in grado di sfornare con continuità grandi successi e alcune delle sue canzoni rimarranno negli annali della musica leggera italiana.
Curiosità
A soli 17 anni Raf si trasferisce a Firenze per studiare architettura, ma abbandona tutto per stabilirsi a Londra per dedicarsi alla sua passione per la musica. Qui, fonda il gruppo rock/punk Cafè Caracas con il chitarrista Ghigo Rendulli, che diverrà poi noto a tutti come il chitarrista dei Litfiba. Il gruppo ha iniziato la sua corsa alla popolarità esibendosi per strada.
Nei primi anni ’80 Raf decide di tornare in Italia. Qui nasce il cantautore che tutti conosciamo e il suo particolare genere musicale. Basti pensare che nel 1987 la canzone vincitrice del Festival di Sanremo “Si può dare di più” porta la sua firma. Un gran bel “bigliettino da visita” come esordio!
Davvero difficile districarsi in una così vasta selezione, e cercare di scegliere quale siano state le sue più belle canzoni di sempre. Ci abbiamo provato. Scopriamole insieme.
Le elenchiamo rigorosamente in ordine cronologico. Il singolo posto in classifica alberga nel cuore di ognuno di noi. A voi la scelta dell’ordine di gradimento.
Self Control
Non si poteva non iniziare con il singolo che ha portato Raf al primo grande successo nel 1983. La canzone si distingue da tutte le altre grazie all’ancora prepotente influenza londinese e alla passione della musica dance.
Gente di mare
Scritta a quattro mani con l’amico di sempre Umberto Tozzi, Gente di mare arriva terza all’Eurovision Song Contest del 1987, dove il duo partecipa al posto del trio Morandi/Ruggeri/Tozzi vincitori del Festival di Sanremo di quell’anno. Gente di Mare rappresenta l’esordio in italiano del cantante di Margherita di Savoia. Il brano è rimasto in classifica per ventisette settimane conquistandone anche la seconda posizione. Ebbe un discreto successo anche all’estero.
Inevitabile follia
Con questo brano Raf partecipò nel 1988, per la prima volta come interprete, al Festival di Sanremo (edizione vinta da Massimo Ranieri con Perdere l’amore), posizionandosi all’undicesimo posto davanti a nomi ben più noti della musica leggera di quei tempi. Il successo fu confermato con il raggiungimento del settimo posto nella classifica dei singoli più venduti di quell’anno.
Cosa resterà degli anni ‘80
Partita in sordina questa canzone è divenuta pian piano simbolo di una generazione. Quella che i più giovani oggi chiama boomers. Inconsapevolmente Raf sembra compiere un salto temporale in un futuro nemmeno tanto lontano e che si sia soffermato per un attimo a guardare indietro tirando fuori un testo destinato a diventare iconico e indimenticabile. Cosa resterà degli anni ’80, presentata al Festival di Sanremo del 1989, si posizionerà solo al quindicesimo posto. Ma il successo arriverà dopo, partendo dalla sesta posizione dei singoli più venduti in Italia. Il brano introduce l’album Cosa resterà….
Ti pretendo
Secondo singolo estratto dall’album Cosa resterà…, Ti pretendo vince il Festivalbar del 1989, resta per ventisette settimane in classifica di cui 10 fra le prime tre posizioni e si candida di diritto ad essere uno dei primi tormentoni estivi dello scorso millennio.
Il battito animale
Con Il battito animale introduciamo il secondo decennio di carriera di Raf . E’ il singolo che introduce l’uscita dell’album Cannibali. Questo brano vince il Festivalbar del 1993 e si incorona tormentone estivo dei primi anni 90.
Due
E’ il secondo singolo estratto dall’album Cannibali. Due è una ballata romantica destinata a rimanere negli annali della musica pop italiana. Impossibile, ancora oggi, non canticchiarla quando la ripropongono in radio. Nel 2006 Laura Pausini ne incise una cover inserita nel suo album “Io canto”.
Infinito
Con questo brano Raf entra a gamba tesa nell’era del nuovo millennio e lo fa in grande stile. Nel 2001 lancia Infinito come primo singolo estratto dall’album Iperbole. Uno stile nuovo e accattivante. Il cantante pugliese sperimenta una sorta di melodia rappata, un parlato privo di intonazione come quello utilizzato da Jovanotti, già sperimentato in una strofa de “il battito animale”. Stile che piace ed entra dritto in testa destinato a divenire una tendenza che avrebbe, in seguito, influenzato l’intero panorama musicale. A Raf va il merito di averci scommesso e il tempo gli ha dato ragione. Infinito è la vera hit estiva del nuovo millennio e a luglio di quell’anno diviene il singolo più venduto in Italia.
Come una favola
Come una favola è il primo singolo estratto dall’album Sono io. Con questo brano Raf partecipa al Festival di Sanremo 2015. Partecipazione decisamente compromessa a causa di una forte laringite che colpì il cantautore e che purtroppo lese l’esecuzione del brano. Fra ricoveri e medicine Raf non si presentò in gran forma e il brano non ebbe la dovuta visibilità e questo, accompagnato da non poche polemiche da parte dei fans, lo portò all’esclusione dalla finale.
Come una danza
Fra le ultime fatiche di Riefoli, Come una danza firma la nuova collaborazione, a ben trentuno anni dalla prima, con Umberto Tozzi. Singolo che anticipa la raccolta Raf Tozzi uscito nel 2018.
Sono una mamma felicemente impegnata e iperattiva. Ma questo non mi impedisce di dedicarmi alle mie grandi passioni. Sono una viaggiatrice ossessiva compulsiva. Viaggio in camper e la natura è il mio elemento. Amo la musica, i libri, il cinema. Sono una sportiva e lo sport è una delle mie più grandi passioni. La scrittura fa parte di me sin dai tempi dell’adolescenza, quando fra le pagine di un diario segreto era possibile scoprire la vera me con i sentimenti più profondi.
Il mio pensiero positivo? Mai abbandonare i propri sogni in un cassetto. Possiamo conservali con cura senza mai rinunciarvi. Tante volte mi sono fermata a riflettere e altrettante volte mi sono reinventata per partire con un nuovo progetto, una nuova sfida.
” nessun sogno è troppo grande e nessun sognatore è troppo piccolo”