Cercando i fantasmi del Piemonte

Cercando i fantasmi del Piemonte

Torniamo sulle tracce dei fantasmi d’Italia andando in giro per il Piemonte. Vi ho già parlato di alcune mete da non perdere nell’articolo dedicato alla Torino magica e in quelli dedicati ai castelli infestati. Qui vi riporto alcune chicche ectoplasmatiche del territorio.

Avigliana

Durante gli ultimi anni del XVIII secolo il castello del comune si trova suo malgrado ad essere la sede di sanguinosi scontri che videro i francesi avere la meglio sui residenti del luogo. Così da allora c’è chi parla della presenza di vari soldati fantasma muniti di spade ed uno di loro riconoscibile perché impugna un’alabarda. Anche se così potrebbe sembrare, non è quest’ultimo ad attirare l’attenzione. Tra questi soldati si distingue una giovane dama dai capelli dorati, raccolti da un filo di perle, con indosso un abito verde. Lei, assieme alle sue damigelle appare scortata dai soldati e svanisce poco prima che questi ingaggino una battaglia con un plotone nemico.
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Fonte foto: Wikipedia

Il Castello d’Azeglio

Ormai da tempo trasformato in villa a partire dal 2008 ha ripreso la produzione di una specialità bacchica che si lascia bere proprio da tutti i palati: l’Erbaluce di Caluso. Ma noi non siamo qui per parlare di vini o gastronomia! Pare infatti che innanzi alla porta principale ogni tanto giunga il fantasma di una fanciulla che implora di smettere di lottare. Ovviamente la giovane, strappata alla vita troppo presto, non implora qualcuno dei nostri tempi. La sua preghiera è rivolta a due cavalieri, entrambi innamorati di lei. Ella ricambiava l’amore di uno dei giovani che per sbaglio la trafisse. Il giovane, dopo aver capito cos’era successo con la stessa lama ancora intrisa del sangue dell’amata, si riservò il medesimo trattamento. I due giovani morirono uno accanto all’altro.

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Fonte foto: Wikipedia

Banchette

Il fantasma del quale sto per parlarvi si aggira nella biblioteca del castello, più nello specifico nella sala che è stata fatta creare dalla marchesa Mercurino di Gattinara. Si tratta di un uomo che se ne sta silenziosamente in un angolo senza mai dare fastidio a chi lo vede. Se lo si trova in giro per il castello è solo perché sta andando verso la biblioteca ed anche se si tratta di un cavaliere non vi si presenterà in armatura. Il giovane che in vita era un educato e attento ospite al castello durante, pare sia stato ucciso di notte e a giudicare dall’abbigliamento con il quale si presenta (una lunga tunica bianca) il cavaliere ucciso per gelosia nel corso del XV secolo potrebbe essere proprio lui.

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Fonte foto: Wikipedia

Roccolo a Busca

Siccome il Piemonte è grande ed essendo Torino il vertice dei triangoli magici, possiamo vantare una quantità di entità invidiabile, ecco perché per il momento chiudo l’articolo con la storia di Melania Tapparelli d’Azeglio. Ho scelto proprio Melania per distinguere bene i due casi di omonimia. Infatti Melania d’Azeglio, nonostante sia nata ed abbia vissuto a Torino, infesta un castello meraviglioso in provincia di Cuneo: il castello del Roccolo a Busca; ovvero la casa di campagna di famiglia. Probabilmente Melania ha scelto come luogo un posto tanto bella per cercare di consolare la sua esistenza solitaria. Scrivo così poiché potete vedere lo spirito di Melania che illumina le notti reggendo tra le mani una fiammella blu per giocare con i suoi amati figli che vivono la loro eternità proprio lì con lei.

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Foto di Raffaele Sergi su licenza creative commons 
Fonte foto: flickr