Torino Magica

Torino: città esoterica, città magica

Condividi su

Torino Magica, oggi due parole che accostate insieme fanno pensare a una bella passeggiata a piedi con una guida capace di suscitare le giuste curiosità nei turisti. Per i torinesi e per la storia della città però non si tratta di curiosità ma di tradizione.

Il Sole e la Luna – Il Po e la Dora

Ciò che rende magica la città di Torino è per prima cosa la conformazione geografica e il modo in cui i suoi figli l’hanno saputa interpretare. Purtroppo questo feeling si è tristemente interrotto dopo l’epoca barocca, ma andiamo con ordine. Le acque dei fiumi sono grandi catalizzatori di energia e i due fiumi abbracciano letteralmente la città. I due fiumi sono sempre stati percepiti come emanazioni del Sole e della Luna ovvero il maschile e il femminile, il padre e la madre. La tradizione della città è sia di natura celtica (infatti la popolazione autoctona erano i celti Taurisci) che di tradizione egizia. Infatti nel fiume Po vengono identificati allo stesso modo il Nilo, Osiride, il toro ed qui che il sole sorge.

Lungo la Dora, che rappresenta tanto la Luna quanto Iside, e di conseguenza tutte le divinità legate alla triplicità della luna e alla Madre, sono sempre state fatte confluire le acque cariche di pesantezza tanto materiale quanto spirituale. Infatti anche il Cimitero Monumentale (il più antico d’Italia) è stato costruito lungo le acque della madre della città.

La Dora infine confluisce nel suo sposo naturale, il Po. Si tratta di una vera e propria cosmologia della città e che l’ha resa da subito città fondamentale nella storia di tutta la penisola.

Torino (05)

Punto di confluenza fra Dora e Po

I triangoli magici

Ecco perché Torino si trova ad essere il vertice dei triangoli magici. Si trova ad essere vertice della magia bianca con Praga e Lione. Per quanto riguarda la magia bianca è anche un grande punto di protezione angelica poiché si trova ad essere anche uno dei vertici della triade di San Michele formato dalla Sacra di San Michele e dalle sue sorelle dalle quali dista esattamente 1000km da entrambe le direzioni: Mont Saint-Michel  e Monte Sant’Angelo.

Come è giusto che sia, poiché l’equilibrio è sempre alla base del caos, Torino si trova ad essere anche il vertice della magia nera. In questo caso le sue sorelle sono le città di Londra e San Francisco.

Trattandosi di una città che geograficamente convoglia energia, Torino si trova ad essere protagonista anche per quanto riguarda l’ufologia insieme alle città di Bergamo e La Spezia.

La Gran Madre di Dio e il segreto del Graal

Ora che ci sono le basi si può partire le la passeggiata virtuale e iniziamo subito dalla porta del sole. Qui dove il sole sorge e si specchia nelle acque del Po’, sui resti di un antico tempio viene fatto erigere, per onorare il ritorno di Vittorio Emanuele I, il pantheon è l’unica chiesa di proprietà comunale ma non è questo caso non è questo ad interessarci.

Quelle che sono le attuali cripte sono in realtà di recente costruzione e il pantheon stesso edificato nel corso del 1800. All’interno della cripta è presente uno dei rari esemplari di Madonna Nera. A noi interessa quel momento storico in cui storia e leggenda si uniscono e ci raccontano di come il Graal, il calice dell’ultima cena, abbia trovato rifugio da mani avide proprio lungo le rive del Po’.

Le indicazioni per raggiungerlo sono indicate dalla statuaria dell’edificio sacro, infatti le due statue della Vergine danno due indizi importanti: una solleva un calice, l’altra indica con la mano un a direzione.

Già all’epoca dell’edificazione erano pochi a sapere interpretare i segni e oggi le difficoltà nell’interpretazione sono aumentate, poiché coincidenza vuole che quando la leggenda del Graal ha iniziato a prendere piede, la mano della vergine si sia danneggiata lasciando i curiosi soli con le proprie congetture. Nel caso in cui decidiate di intraprendere questa ricerca può tornarvi utile sapere che non dovrete cercare un calice, Cristo non avrebbe mai bevuto da un calice.

Torino

Gran Madre di Dio

Il talismano più potente

Il Graal non è che una delle reliquie del Cristo, fra queste ci sono alcune spine della corona del dolore (anche queste custodite gelosamente dal ventre della città) e la Sindone. La Sindone non ha bisogno di presentazioni ma di un paio di precisazioni sicuramente sì.

Non è importante la datazione a renderla un talismano unico nel suo genere sono gli anni di preghiere e di energie investite dai fedeli su di essa. L’architetto che ha progettato la casa di questa inestimabile reliquia è niente meno che Guarini Guarini. Il sottolineare il nome di quest’uomo non è per farvi fermare ad ammirare le sue prodezze strutturali ma è per ricordarvi che stiamo parlando di un monaco teotino con una smisurata conoscenza relativa alla simbologia e della canalizzazione energetica attraverso i simboli.

Anche la posizione scelta per il reliquario è stata studiata in base alle linee energetiche della città.

Le grotte alchemiche

Le linee energetiche della città convogliano in tre punti chiave che compongono le grotte alchemiche.

Tali grotte sono tutt’altro che facilmente raggiungibili. Come vi ho già raccontato in Torino Sotterranea, la città si estende sia in superficie che sottoterra e a vari livelli di profondità. Ci sono molte false porte e se vi dicono che siete dentro ad una di esse sicuramente non lo siete. Questo perché le grotte sono un luogo sacro e il sostare al suo interno è un’esperienza mistica che porta ad un altro livello di conoscenza. Ad ogni grotta un livello di coscienza sempre più alto. Perché sono sicuramente 3? Perché dopo c’è solo l’unione con il tutto.

Allora come fare per provare ad entrare in connessione con queste correnti? Come ho detto sopra l’acqua è un grande convogliatore energetico e non è un caso che la città sia così ricca d’acqua da non poter essere trattenuta all’interno del proprio impianto idrico.

La Fontana dei Tritoni

Sita all’interno dei Giardini Reali c’è la fontana dei Tritoni, la fontana è posta sulla stessa linea energetica sulla quale è stato costruito Palazzo Reale, il Duomo e in cui è custodita la Sindone.

Si tratta della linea legata alla magia bianca della città. Come essere certi che ci sia connessione con una delle grotte? La famiglia Savoia era famosa per il legame con gli studi di alchimia a livelli molto alti. Il punto astronomico fatto costruire serviva non solo ad osservare le costellazioni ma per verificare gli allineamenti necessari e per creare oroscopi precisi sulla persona desiderata. I volumi della loro biblioteca sono preziosi quanto il sudario.

Torino

Fontana dei Tritoni

La fontana Angelica

Sita in Piazza Solferino, doveva essere costruita nella Piazza del Duomo. Non solo, era stata progettata come una fontana gotica ma del progetto iniziale l’architetto ha potuto mantenere giusto il significato. Questo è un esempio di come la modernità abbia perso la connessione con il territorio.

L’architetto rispetta però le volontà del committente (Pietro Bajnotti) e ne mantiene la simbologia ed è questo il motivo per il quale le statue non guardano frontalmente. Le due statue maschili che rappresentano gli stadi della conoscenza, si guardano reciprocamente negli occhi. L’inverno che ha in sé già tutto ciò che c’è da sapere volge il suo sguardo a Oriente, verso il Po.

L’intera fontana è un dialogo silenzioso che spiega quale sia la via per arrivare felicemente all’inverno, ci sono molte tipologie di inverno e quale tipologia essere dipende solo da noi.

Torino

Fontana Angelica

La Fontana del Monumento ai Caduti

Ci spostiamo per entrare nella zona d’ombra, ad Ovest dove il sole si nasconde e dove un tempo finiva la città.

Questo non era solo il luogo in cui il giorno lascia il posto alla notte ma è anche il luogo in cui le persone venivano detenute e giustiziate. Qui c’è la linea energetica legata alla magia nera, o meglio alla magia nascosta.

L’angelo in cima al monumento non ha bisogno di alcuna presentazione, si tratta dell’angelo caduto e a scanso di equivoci la stella che ha sulla testa dissiperà ogni vostro dubbio.

La stessa stella che potete trovare sulla testa di uno dei cavalieri che fanno la guardia all’ingresso di Palazzo Reale. Fra questo punto e il Rondò della Forca sono state ritrovate, durante i lavori urbani della città, un immenso numero di inumazioni e si tratta esclusivamente di morti per esecuzione.

Torino (03)

Monumenti ai Caduti

Architetture

Torino ha visto passare molte personalità importanti legate allo studio dell’alta magia e dell’alchimia, anche la massoneria qui ha trovato casa. Ecco così che i riferimenti simbolici si perdono nel tessuto urbano, barocco e liberty, della città e passeggiando si incontrano: tante figure mitologiche, demoni e capre in numero uguale a croci e sacri cuori.

Qualche esempio? La Banca Nazionale del Lavoro ha come porta d’ingresso la famosa Porta del Diavolo mentre all’ingresso del Palazzo della Vittoria sono di guardia i draghi. Ma se passate da queste parti aguzzate la vista perché i draghi sono presenti un po’ ovunque al pari dei tori.


Condividi su