Venezia racchiude tesori artistici noti in tutto il mondo, come la Basilica di San Marco e Palazzo Ducale, ma anche musei meno conosciuti eppure ricchi di fascino. Uno di questi è il curioso Museo di Palazzo Fortuny.
Mariano Fortuny y Madrazo
Chi era Mariano Fortuny y Madrazo? Un pittore, uno scenografo, uno stilista, un fotografo, un designer. In una parola: un genio.
Nato a Granada nel 1871 e figlio d’arte, si stabilì a Venezia a diciotto anni e qui incominciò a dar sfogo alla propria creatività innata, frequentando circoli artistici e diventando amico di personaggi di rilievo come Gabriele d’Annunzio, Eleonora Duse e Giovanni Boldini.
Affascinato dalle opere di Wagner, ebbe l’idea di realizzare un particolare sistema di illuminazione, che definì La Cupola, che rivoluzionò il mondo del teatro rischiarando le sale con una luce indiretta e diffusa e lo rese famoso in tutta Europa.
Fonte foto: fortuny.visitmuve.it
Sempre più appassionato del mondo teatrale realizzò le scenografie di importanti allestimenti come il Tristano e Isotta della Scala di Milano. Si dedicò poi alla creazione di abiti, ideando, insieme alla moglie Henriette, lo splendido Delphos, ispirato alle tuniche della scultura greca, in satin di seta lavorato a plissettatura, e fondò nell’isola della Giudecca una fabbrica per la creazione di raffinati tessuti stampati, che vendette in proprie boutique nelle principali capitali d’Europa.
Morto nel 1949, dopo essersi ritirato nella propria casa-atelier di Palazzo Pesaro degli Orfei, poi denominato Palazzo Fortuny in suo onore, venne sepolto nel cimitero monumentale del Verano a Roma.
Palazzo Fortuny, un tesoro poco conosciuto restituito alla città di Venezia
Sul quieto campo di San Beneto si affaccia lo splendido palazzo del Museo Fortuny, in stile tardo gotico fiorito. Danneggiato pesantemente dalla drammatica Acqua Granda del 2019, che ha invaso l’intera Venezia e fatto temere che le acque potessero raggiungere il livello della terribile alluvione del 1966, il palazzo è stato restaurato, rinnovato e, ora, restituito alla città con la riapertura delle sue splendide sale a partire da marzo 2022.
Visitare questo museo è un’occasione imperdibile per addentrarsi nel genio e nella creatività di questo particolare artista. Il cuore dell’esposizione sono i due piani nobili, il primo e il secondo, che espongono gran parte delle opere di Fortuny, da alcuni dei suoi costumi di scena più famosi, come quello dell’Otello di Giuseppe Verdi, agli abiti, ai magnifici tessuti decorati della sua collezione, agli oggetti di design, come lampade sospese ispirate ai pianeti e mobili ideati dallo stesso artista.
Palazzo Fortuny, le sale più interessanti
Gli ambienti più singolari del museo sono il Portego, un salone lungo ben 42 metri quadrati sui lati corti e decorato con costumi di scena e divani foderati dei suoi famosi tessuti, la sala d’angolo in cui riprende vita l’Atelier di pittura di Fortuny, ma soprattutto il giardino d’inverno, una luminosissima e armoniosa sala dipinta dall’artista in un tripudio di figure allegoriche, animali esotici e ghirlande fiorite.
Fonte foto: nonsolocinema.com
Ogni dettaglio di questo museo così inusuale, patria dello charme e della raffinatezza, costituirebbe un buon motivo per la visita: dalla sala del collezionismo, che racchiude oggetti di pregio come arazzi, maioliche e incisioni di Goya, Tiepolo e Piranesi, alla sala moda che espone gli abiti più belli disegnati da questo poliedrico artista, fino alle zone più intime della biblioteca e dei laboratori, in cui si possono visitare gli attrezzi con cui Fortuny creava i propri capolavori, come torchi e strumenti di incisione.
Appassionata di lettura fin da bambina, amo scrivere storie che mi fanno sognare, soprattutto di genere fantasy, fantascienza e romance.
Sulla rivista Il lettore di fantasia ho pubblicato il racconto di fantascienza “Il pianeta della memoria”, con la casa editrice Delos Digital il racconto lungo di genere chick lit “Fil Rouge”, con la casa editrice Wizards & Blakholes i racconti lunghi “L’orologio della verità”, “Alizée” e “Il drago d’acciaio”, e con Nativi Digitali Edizioni il romanzo “Fernweh”, di genere fantascientifico.
Il mio ultimo romanzo pubblicato è “Il Pugnale dei Poeti”, un high fantasy uscito con la casa editrice Lumien, mentre sulla piattaforma Wattpad è disponibile il mio romanzo “Il ragazzo con l’aura d’argento”, un urban fantasy.