In Piemonte, nella regione vinicola della Bassa Langa, accanto a Novello e Barolo, in cima a un’alta collina, si trova un piccolo e pittoresco comune – il comune di Monforte d’Alba, uno dei cinque più importanti in cui si produce il famoso vino Barolo. Qui, su una superficie di 25 kmq, vivono solo 2mila abitanti, la maggior parte dei quali è dedita alla viticoltura e alla vinificazione.
La storia di Monforte d’Alba risale a tempi antichissimi, nel Neolitico, come confermano gli scavi archeologici effettuati nel suo territorio.
Secondo gli storici, il paese ha preso il nome nel Medioevo dall’espressione “Mons Fortis“, che letteralmente si traduce come “castello circondato da mura”.
Nel XI secolo molti abitanti di Monforte d’Alba professavano il catarismo (movimento religioso cristiano), così nel 1028, per ordine dell’arcivescovo di Milano, Ariberto d’Intimiano, la città fu occupata per combattere “questa pericolosa eresia”. Dopo una lunga e caparbia resistenza, Monforte d’Alba fu presa, e tutti i suoi abitanti furono condotti a Milano, dove fu loro chiesto di rinunciare pubblicamente alla fede professata. Ma la maggior parte dei catari arrestati si rifiutò di farlo, per cui furono bruciati sul rogo.
Nel XIII secolo Monforte d’Alba e le terre circostanti entrarono a far parte del feudo dei Marchesi di Carretto, e successivamente dei Marchesi di Scarampi. Nel 1703 la città e il territorio circostante entrarono a far parte del Ducato di Savoia, quindi nel 1720 del Piemonte e del Regno di Sardegna.
E a parte il vino, cosa possiamo vedere a Monforte d’Alba?
Uno degli edifici più alti della città è l’antico campanile. Un tempo questa struttura era la torre di osservazione dei signori di Monforte d’Alba, e poi parte della facciata della Chiesa di S. Maria, costruita nel 1223 e distrutta nel ‘900. In pianta il campanile ha forma quadrangolare ed è decorato da una cuspide in stile gotico. Sempre in questa città si trova l’incredibile Chiesa della Madonna della Neve, patrona di Monforte d’Alba. La chiesa neogotica fu costruita nel 1912 dall’ingegnere torinese Giuseppe Gallo. Il campanile della chiesa, alto 54 m, termina nella parte superiore con una balaustra e una cupola, decorata con le figure dei quattro evangelisti. All’interno della chiesa si segnala l’altare, installato nel 1912 e realizzato con due tipi di marmo: quello bianco di Carrara e quello giallo, portato da Siena.
La città vanta anche il Palazzo dei Marchesi Scarampi (oggigiorno edificio comunale), costruito sul sito di un antico castello, oltre a un gran numero di enoteche, campeggi e ristoranti. Questa è prima di tutto una città del vino!
- Nata a Mosca, nel 2011 trasferita in Italia. Mezzasangue, come Volan de Mort.
- Scrittrice fantasy, libri per bambini
- Ghostwriter
- Giornalista freelance
- Attivista Greenpeace
- “Un genio, miliardario, playboy, filantropo” (c) Tony Stark