Linee sinuose ed eleganti, ispirate a motivi vegetali stilizzati o a fluidità arrotondate e accentuate, insieme ad elementi decorativi ripetuti e idealizzati.
L’Art Nouveau, come suggerisce l’appellativo, nasce in Francia negli ultimi decenni del diciannovesimo secolo. La raffinatezza che caratterizza le forme e le creazioni di questa corrente artistica e filosofica riesce presto a diffondersi in tutta Europa.
In Italia sarà nota con il nome di Stile Liberty (dal nome dei magazzini Liberty fondati a Londra nel 1885 da A. Lasenby Liberty, che erano specializzati in merci e oggetti provenienti dall’Oriente) o Floreale. In Inghilterra si chiamerà Modern Style, in Austria Sezession, in Germania Jugendstil, in Spagna Modernismo.
Si svilupperà in tutti gli ambiti creativi: dalla pittura all’architettura, dal design alla gioielleria, dall’illustrazione alla letteratura, puntando all’eliminazione della “specificità delle arti”.
Il rifiuto del pensiero scientifico, la spiritualità e, al tempo stesso, l’incremento della produzione seriale che proprio in quel periodo si andava imponendo industrialmente, fanno nascere un modo nuovo e creativo di pensare alla narrazione oggettuale, arricchendola di una poetica che vede l’esperienza estetica come imprescindibile sia nei rapporti economici e produttivi, sia nella vita sociale.
Fonte foto: Printerest
I protagonisti
L’influenza del movimento inglese Prerafaellita è indubbio e sostanziale, ma a esso si assoceranno anche elementi impressionisti e orientaleggianti. Uno dei più prolifici artisti del movimento fu l’inglese William Morris (1834-1896), pittore, scrittore ma anche polemista e propagandista. Altri importanti esponenti sono Théophil Alexandre Steinlen (1859-1923) autore tra l’altro dell’iconica insegna de “Le chat noir”, Gustav Klimt (1862-1918), e gli architetti Antoni Gaudì (1852-1926) e l’italiano Pietro Fenoglio (1865-1927).
Fonte foto: Stile Liberty
La mostra
Dal 26 ottobre prossimo sino al 10 giugno 2024 a Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica di Torino, ospiterà la grande mostra “Liberty. Torino Capitale”, organizzata a cura di Palazzo Madama, della SIAT (Società degli Ingegneri e degli Architetti di Torino) in collaborazione con Mondo Mostre.
L’esposizione vuole, con la presenza di un centinaio di opere, testimoniare l’importante ruolo della città sabauda nella diffusione del Liberty sia a livello architettonico che nell’arredamento e nella produzione pittorica, nonché ricordare la grande mostra Liberty che si tenne appunto a Torino nel 1909.
Dopo aver seguito studi artistici si interessa appassionatamente ad approfondire i meccanismi e l’evolversi della storia dell’arte contemporanea.
Proprio in qualità di critico d’arte e corrispondente, negli anni ’80 e ’90, ha firmato saggi e recensioni per alcuni dei maggiori periodici del settore, tra i quali: Terzoocchio delle edizioni Bora di Bologna, Flash Art di Milano Julier di Trieste ed il genovese ExArte .
Inoltre affiancherà attivamente come consulente la famosa galleria d’Arte avanguardistica Fluxia durante tutto il periodo della sua esistenza.
Ha partecipato all’organizzazione di numerosi eventi, tra i quali l’anniversario del centenario dell’Istituto d’Arte di Chiavari e la commemorazione del trentennale della morte del poeta Camillo Sbarbaro a S. Margherita L.
Nel 2010 pubblica il suo primo romanzo: “La strana faccenda di via Beatrice D’Este”, un giallo fantasioso e “intimista”.
Nel 2018 pubblica il fantasy storico “Tiwanaku La Leggenda” ispirato alla storia ed alle leggende delle Ande pre-incaiche.
Attualmente collabora con alcuni blog e riviste on-line come “Chili di libri, “Accademia della scrittura”,
“Emozioni imperfette”, “L’artefatto”,” Read il magazine” e “Hermes Magazine” occupandosi ancora di critica d’arte e di recensioni letterarie.