Napoli al tempo di Napoleone

Napoli al tempo di Napoleone

C’è un particolare periodo storico, tra il 1808 e il 1815, nel quale il Regno di Napoli fu segnato dalla reggenza di Gioacchino Murat e di sua moglie Carolina, la più piccola delle sorelle di Napoleone. È stato un momento di trasformazione, rinnovamento e progresso sia nella società, che nell’urbanistica della città, ma anche una condizione privilegiata per quanto riguardi la cultura e  il gusto,  peraltro influenzati dalla visione moderna dei due sovrani.

La mostra

Napoli

Fonte foto: WordPress

Le Gallerie d’Italia in Napoli, uno dei poli museali di Intesa Sanpaolo, propone sino al 7 aprile prossimo, la mostra :”Napoli al tempo di Napoleone. Rebel e la luce del golfo”  che vuol essere una testimonianza della vivacità culturale del tempo e in particolare del lavoro pittorico del vedutista viennese Joseph Rebell (1787–1828) che soggiornò a Napoli fino al 1824 e fece della città e del suo territorio i principali soggetti della sua pittura.

L’esposizione, curata da Sabine GrabnerLuisa MartorelliFernando Mazzocca Gennaro Toscano e realizzata in collaborazione con il  Belvedere di Vienna, l’Accademia di Belle Arti di Vienna, la Biblioteca Nazionale Austriaca, il Castello di Fontainebleau e Versailles, apre uno spaccato non solo sull’elemento paesaggistico che pure rimane predominante, ma anche su gli aspetti ritrattistici trattati dall’autore, come il ritratto dello stesso Murat e di sua moglie Carolina, l’effige di Napoleone in abito da incoronazione imperiale.

Napoli

Fonte foto: Il Mattino

73 opere esposte, provenienti dai già citati musei europei, a documentare il clima nella produzione artistica tra Neoclassicismo e Romanticismo, mettendo a confronto la creazione di Rebel con le opere concepite da altri artisti del suo tempo che hanno operato in Italia e specialmente a Napoli, come: Michael Wutky (1739-1822), che è stato il suo maestro, Pierre-Jacques Volaire (1729-1799), il fiammingo Simon Denis (1755-1794), Alexander Dunouy (1757-1841), Louis de Forbin (1777-1841), e il norvegese Johan Christian Dahl (1788-1857).