Philippe Halsman in mostra a Milano

Philippe Halsman in mostra a Milano

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Prosegue fino al 1° settembre 2024 a Palazzo Reale l’imperdibile mostra “Philippe Halsman. Lampo di genio”, che celebra uno dei ritrattisti più importanti della storia della fotografia. Nell’esposizione sono presenti oltre cento stampe fotografiche, arricchite da video e altri materiali.

La vita

Nato a Riga, in Lettonia, nel 1906, Philippe Halsman intraprese la carriera di fotografo già negli anni Venti del ‘900. Segnato da una drammatica esperienza quando, a ventidue anni, venne accusato di parricidio e imprigionato per due anni, Halsman si trasferì a Parigi negli anni Trenta, dove cominciò a farsi notare per i suoi scatti originali.

Grazie all’amicizia d’eccellenza con Albert Einstein venne ammesso negli Stati Uniti negli anni Quaranta. In America, Halsman ha avuto l’opportunità di fotografare centinaia di personalità, tra cui attori, politici e persino teste coronate. Il fotografo ha raggiunto un record con la creazione di ben 101 copertine di LIFE, primato tuttora imbattuto.

Philippe Halsman in mostra a Milano

Fonte foto: wikipedia.org

Nel 1941 Halsman ha realizzato uno degli incontri più importanti della sua carriera, quello con Salvador Dalì, che ha comportato un sodalizio artistico durato una vita e costellato da vere e proprie performance artistiche, come il “Dalì Atomicus”, una stravagante fotografia in cui il celebre pittore, la sua tela, alcuni gatti e una secchiata d’acqua fluttuano in aria contemporaneamente; la realizzazione dell’opera richiese ben ventisei tentativi e non poca pazienza da parte del fotografo e dei felini coinvolti.

Jumpology

Halsman ha immortalato nelle sue fotografie le celebrità più importanti dell’epoca. Alcuni suoi scatti, soprattutto quelli che fanno parte del progetto “Jumpology”, spiccano per la loro genialità.

Il fotografo, infatti, ebbe l’idea di proporre alle persone che aveva raffigurato, al termine di una seduta di posa, un salto finale che li mettesse a proprio agio e facesse emergere con naturalezza la loro personalità.

Il progetto ebbe un enorme successo e portò alla realizzazione di scatti che sono rimasti nella storia della fotografia. Nelle sue opere Halsman ha colto a mezz’aria molte persone famose, come lo scienziato Robert J. Oppenheimer, il comico Harold Lloyd, il vicepresidente degli Stati Uniti Richard Nixon, gli attori Dean Martin e Jerry Lewis, ma i suoi scatti più appassionanti sono quelli di Marilyn Monroe, gioiosa e seducente anche colta in un momento così spontaneo, Audrey Hepburn, che salta con l’entusiasmo di una bambina, e i duchi di Windsor, sorpresi e divertiti dal piccolo gioco.

L’approfondimento psicologico

Halsman non si dedicò solo alla realizzazione di scatti freschi e naturali, ma si curò anche di mettere in luce un approfondimento psicologico dei soggetti che rappresentava. Tra le sue fotografie più note in tal senso spiccano quelle dedicate ad Albert Einstein, suo grande amico, che colgono in un’istantanea il genio del fisico, e quelle intense di Anna Magnani, straordinaria attrice che, a quanto sembra, chiese al fotografo di non cancellarle le rughe perché aveva “sofferto troppo per averle”.

I dettagli sulla mostra

Curata da Alessandra Mauro in collaborazione con l’Archivio Halsman di New York, la mostra propone cento immagini provenienti dall’archivio americano. L’esposizione è accompagnata dal catalogo edito da Contrasto.

L’esposizione “Philippe Halsman. Lampo di genio” è realizzata nel rispetto dei principi di sostenibilità e si propone di essere carbon neutral.


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