valerio piccolo

Chi è Valerio Piccolo, autore della canzone del film Parthenope

Valerio Piccolo è un nome che forse alcuni non conoscevano fino all’annuncio della sua collaborazione con Paolo Sorrentino per la canzone E sì arrivata pure tu, brano ufficiale del nuovo film Parthenope. Ma Piccolo non è affatto un artista in erba: la sua carriera spazia dalla musica al cinema, passando per la traduzione di opere letterarie e la collaborazione con artisti di calibro internazionale. La sua missione artistica? Rallentare il tempo, permettendo agli ascoltatori di guardarsi dentro grazie alle sue ballate melodiche e riflessive.

Da Caserta a New York: il viaggio musicale di Valerio Piccolo

Nato a Caserta e attivo tra Roma e New York, Valerio Piccolo ha costruito negli anni una carriera musicale di tutto rispetto. È noto per la sua capacità di evocare atmosfere intime e contemplative, ispirandosi a folksinger degli anni ’70 come Shawn Phillips e Tom Rapp

In lui c’è una forte inclinazione verso un approccio acustico, che si riflette perfettamente nella ballata E sì arrivata pure tu, composta per il nuovo film di Sorrentino. La canzone, in napoletano, rappresenta per Piccolo un ritorno alle proprie radici linguistiche e culturali, e si inserisce perfettamente nella narrazione femminile al centro della pellicola.

Collaborazioni d’eccezione e successo internazionale

Oltre alla sua carriera da solista, Valerio Piccolo ha collaborato a lungo con la folksinger americana Suzanne Vega, con cui ha stretto un’amicizia e una collaborazione artistica ventennale. Nel 2000, Piccolo ha tradotto il libro di poesie e racconti di Vega, e negli anni ha suonato con diversi musicisti legati all’artista, consolidando la sua presenza nella scena musicale statunitense. Questa intesa ha portato anche alla realizzazione di un duetto intitolato Suono nell’Aria / Freeze Tag, dimostrando ancora una volta la sua versatilità e apertura a una moltitudine di generi musicali.

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Valerio Piccolo - Fonte: Instagram @valeriopiccolo7

La sua carriera discografica include album come Manhattan Sessions (2007), prodotto da Mike Visceglia, e Adam and the Animals (2019), realizzato in collaborazione con lo scrittore Rick Moody. Il suo progetto più significativo, Poetry (2014), ha visto Piccolo mettere in musica poesie di autori celebri come Jonathan Lethem e lo stesso Moody, arricchendo il disco con la presenza di ospiti illustri come Neri Marcorè e Ferruccio Spinetti.

La collaborazione con Sorrentino e il ritorno alle radici

Valerio Piccolo e Paolo Sorrentino si conoscono da tempo, essendosi incrociati nel mondo del doppiaggio. Piccolo, infatti, ha lavorato al doppiaggio di diversi film e serie del regista napoletano. La scelta di Sorrentino di includere la sua canzone nel film Parthenope è nata in modo naturale: dopo aver ascoltato E sì arrivata pure tu, il regista ha subito immaginato una scena da costruirci attorno, ambientata in una Napoli vista dagli occhi della protagonista mentre è in canoa.

L’idea di scrivere in napoletano non è stata casuale. Come ha raccontato Piccolo, sentiva l’urgenza di ricongiungersi alle proprie origini, e il napoletano rappresentava per lui un linguaggio in grado di esprimere al meglio questo ritorno a casa, sia metaforico che reale.

Un artista tra musica, cinema e traduzione

Ma la carriera di Valerio Piccolo non si limita alla musica. Egli, infatti, è un raffinato traduttore e adattatore di opere letterarie, teatrali e cinematografiche. Dal 2000, ha tradotto e adattato dialoghi per oltre 350 film, lavorando a progetti di registi di spicco come Steven Spielberg, David Lynch, Quentin Tarantino e Ron Howard. La sua bravura gli è valsa numerosi riconoscimenti, tra cui il Gran Premio Internazionale del Doppiaggio nel 2017 per l’adattamento del film Florence di Stephen Frears e, di recente, nel 2024 per il film Wonka di Paul King.

Valerio Piccolo è un esempio di artista poliedrico, capace di esprimersi attraverso più linguaggi: dalla musica, alla traduzione fino all’adattamento cinematografico. Una versatilità che ha affascinato numerosi nomi illustri, rendendolo un artista che riesce a muoversi con agilità tra mondi apparentemente distanti.