Fonte foto: La Repubblica
Se è vero che la scrittura passa per l’osservazione e per l’esperienza personale, uno scrittore completo è certamente Erri De Luca. Lavoro umile, impegno politico, appassionato di montagna, uomo del sud.
La vita di De Luca sembra composta da più esistenze; l’animo malinconico e lucido racconta difetti e personalità della città in cui è nato, Napoli, senza mai restarne schiavo, usando uno sguardo ampio pronto a planare su altre terre. Scrivere è anzitutto conoscere, e lui per farlo ha svolto le attività più svariate: da volontario in Tanzania, dove contrae la malaria, a camionista in ex Jugoslavia per il corridoio umanitario. Da sostenitore delle cause migratorie per finire con il sostegno di battaglie più recenti a fianco degli abitanti della Val di Susa. La sua esposizione verbale, che ha sempre strenuamente difeso, gli è costata un processo conclusosi con l’assoluzione. Negli anni seguenti si è battuto per difendere il diritto di parola, non dal pulpito di un intellettuale ma con il volto di uomo.
“Il mio ambito è la parola, il mio impegno civile è che sia garantita a tutti.”
L’anima curiosa lo ha portato ad apprendere da autodidatta diverse lingue, tra cui il russo e l’ebraico. Ha tradotto alcune opere e scritto per il teatro e per il cinema. La passione per l’apprendimento delle lingue viene utilizzata da De Luca anche per accrescere il suo vocabolario in lingua italiana e rendere la scrittura ancor piu’ vibrante.
La produzione letteraria è molto corposa. A Napoli è dedicato il suo primo romanzo “Non qui, non ora”, nel quale descrive i suoi ricordi d’infanzia e lo scorrere inesorabile del tempo. Il testo è così apprezzato da essere tradotto in 30 lingue. A questo seguono moltissimi lavori negli anni 2000, forse alcuni dei più noti al vasto pubblico: Il peso della farfalla, I pesci non chiudono gli occhi, Il giorno prima della felicità.
Lo stile di De Luca è puntale e preciso nel linguaggio, a cui dedica moltissima attenzione per descrivere le caratteristiche dei personaggi. I protagonisti delle storie sono persone realmente vissute, incontrate; nulla è inventato. “Approfitto di vita svolta”, ha commentato durante un’intervista. Le descrizioni fisiche e del contesto sono ricche di sfumature e consentono al lettore di immaginare ogni particolare. La scrittura è evocativa, tanto nei romanzi quanto nelle poesie; essa scava e interroga con l’ausilio di molte metafore senza mai diventare spirituale. È una scrittura del reale.
Nel 2011 costituisce la Fondazione “Erri De Luca”, che si occupa di argomenti culturali e nella quale ha inserito una sezione blog per pensieri e riflessioni. Lo scrittore resta uno dei più lucidi, brillanti, profondi e interpreti del panorama nazionale contemporaneo, dallo stile inconfondibile e semplice. Concludo con una citazione pregna di gratitudine che racchiude il significato simbolico della sua produzione.
“Considero valore ogni forma di vita, la neve, la fragola, la mosca. Considero valore il regno minerale, l’assemblea delle stelle. Considero valore il vino finché dura il pasto, un sorriso involontario, la stanchezza di chi non si è risparmiato, due vecchi che si amano […]“
Sociologa calabrese con specializzazione in sviluppo del territorio, particolarmente interessata ai temi delle aree interne e della loro valorizzazione e ripresa economica.
Con questi obiettivi ho creato Let’s CA, una piattaforma che racconta il territorio dal punto di vista paesaggistico, culturale e associativo. Ne portale si supportano le piccole realtà, pubblicando costantemente le esperienze da vivere nella Locride e nell’Area Grecanica. Di recente insieme ad altri soci è stata costituita l’Associazione di promozione sociale Let’s Ca – Andiamo in Calabria, che porta avanti i valori nati da questo percorso.
Su Hermes scrivo di svariati temi, anche se prediligo gli argomenti di experience ed di arte.