Storie d’amore tra scrittori, tra tormenti e passioni

Virginia Woolf sosteneva che il paradiso non fosse altro che la possibilità di leggere senza sosta. E forse è proprio così: grazie ai libri riusciamo a evadere e, attraverso i personaggi in cui ci imbattiamo, possiamo vivere mille vite diverse e possiamo provare sensazioni ed emozioni uniche. La lettura, infatti, rappresenta un valido metodo per scoprire sfaccettature del nostro animo che non conoscevamo, e riesce a mostrarci l’ampia gamma di sentimenti che potremmo sperimentare, primo fra tutti l’Amore.

Sono tantissimi i protagonisti dei romanzi che agiscono all’interno della storia mossi dalla passione. Tutti noi abbiamo tifato almeno per uno di loro e ci siamo immedesimati anche solo per un secondo nelle stesse sventure e peripezieMa cosa sappiamo, invece, della penna che si cela dietro alle grandi storie romantiche? Spesso sono gli scrittori stessi ad averle vissute in prima persona e ad essersi ispirati per la stesura delle proprie opereVediamo insieme alcune coppie famose, che hanno fatto sognare il mondo della letteratura

Elsa Morante e Alberto Moravia

L’amore tra questi due talentuosi autori del Novecento fu tormentato e infelice. Si conobbero in una birreria di Roma una sera di novembre del 1936, tramite un amico comune. All’epoca Moravia era già uno scrittore famoso, mentre Morante era ancora agli inizi della sua carriera. Fu proprio lei a volerlo incontrare. I due si amarono da subito e si sposarono nel 1941. Vissero alti e bassi e si scoprirono rivali nel lavoro. Nonostante entrambi in quel periodo sfornassero capolavori destinati a far parte della storia della letteratura, Elsa Morante accusò il marito addirittura di plagio in una lettera a un’amica. Alberto Moravia, d’altro canto, scrisse L’amore coniugale, e sulla copertina del testo era possibile leggere “La storia di un duplice fallimento: letterario ed erotico”. Si separarono dopo 26 anni di relazione, senza mai divorziare.

Oriana Fallaci e Alekos Panagulis

Negli abbracci forsennati o dolcissimi non era il tuo corpo che cercavo, bensì la tua anima, i tuoi pensieri, i tuoi sentimenti, i tuoi sogni, le tue poesie.”

Scriveva così Oriana Fallaci, giornalista controversa, inviata di guerra, intellettuale divisiva e polemica. Questi pensieri, dedicati al poeta e leader della resistenza greca Alekos Panagulis, si trovano nel romanzo Un uomo. Fallaci incontrò Panagulis nel 1973 per un’intervista, e i due restarono legati fino al 1976. Successivamente lui morì in un incidente stradale la cui dinamica è ancora oggi poco chiara.

Jean Paul Sartre e Simone de Beauvoir

Padre dell’esistenzialismo lui, paladina femminista lei, entrambi autori di opere dall’inestimabile valore. Si conobbero appena ventenni e restarono insieme per oltre cinquant’anni in un’unione atipica per i tempi: non vissero mai assieme e si ritrassero dai doveri coniugali, che ritenevano inutili dogmi da ricostruire. Stipularono addirittura un contratto rinnovabile ogni due anni, in cui si impegnavano a essere infedeli. Il loro legame li accompagnò per tutta la vita e oggi riposano insieme nel cimitero di Montparnasse, in Francia. 

Anais Nin e Henry Miller

Si conobbero nel 1931 e, di quell’occasione, Anais Nin scrisse “Ho conosciuto Henry Miller. […] Mi è piaciuto subito, non appena l’ho visto scendere dalla macchina e mi è venuto incontro sulla porta dove lo stavo aspettando. La sua scrittura è ardita, virile, animale magnifica. È un uomo la cui vita inebria, pensai. È come me. […] La stessa cosa che rende indistruttibile Henry è quella che che rende indistruttibile me: è il fatto che il nucleo di entrambi sia uno scrittore, non un essere umano”. Entrambi sposati, non provarono nemmeno a resistere alla passione e si inoltrarono in una lunga storia d’amore e in un fitto scambio epistolare. La loro relazione andò avanti per anni, quando la scrittrice iniziò a stancarsi e divenne scostante. Ciononostante, continuarono sempre a scriversi, senza dirsi mai veramente addio.

Sibilla Aleramo e Dino Campana

Il primo contatto avvenne per forma epistolare: Sibilla Aleramo aveva letto il testo Canti Orfici di Campana e aveva deciso di scrivergli per complimentarsi. Si incontrarono nell’agosto del 1916 e, sebbene molto diversi, si ritrovarono simili nell’animo. La loro fu una storia d’amore, ma anche di violenza, dovuta ai problemi psichici dello scrittore. Campana finì rinchiuso in manicomio e, benché provasse più volte a contattare la donna, la loro relazione finì.