Una storia lunga più di trecento anni quella del più famoso teatro bresciano, il “Grande” come lo chiamano i concittadini. Riconosciuto negli anni ‘70 come monumento nazionale, è ubicato in pieno centro del corso Zanardelli a Brescia.
La storia
Il Teatro Grande di Brescia fu dapprima l’Accademia degli Erranti, istituzione che nel 1643 gestì il teatro cittadino. Originariamente delimitato dalle mura meridionali della cittadella, l’area del teatro apparteneva alla Repubblica di Venezia. Aperto al pubblico nel 1664, la sua struttura architettonica complessa, a cura degli architetti Avanzo, nonostante gli adattamenti e le diverse trasformazioni resta nello stesso luogo, in cui si trova ancora oggi.
L’Accademia riuniva la nobiltà in attività equestri e scherma, lezioni di matematica, di morale e di ballo e con ricorrenza annuale dedicavano una cerimonia ai Podestà veneti, intrattenendoli con poesie e musica. Solo nel 1710 il portico terreno della cavallerizza fu adattato a palcoscenico. Le più grandi opere liriche della tradizione italiana e gli artisti di fama internazionale hanno calcato il palcoscenico di questo teatro. Dal 2010 è gestito dalla Fondazione del Teatro Grande di Brescia e ha come obiettivo la valorizzazione della tradizione, puntando a diventare il riferimento artistico e culturale per la città e il territorio.
Qualche curiosità: dello storico palazzo seicentesco rimane la facciata, ripartita dai tre finestroni, nel 1780 si aggiunse il portico realizzato dagli architetti Antonio Vigliani e Gaspare Turbini. La scalinata all’interno dell’atrio fu decorato con due affreschi monocromi, La Tragedia e La Commedia, nel 1914 dal pittore bresciano Gaetano Cresseri. La Sala a forma di ferro di cavallo che conosciamo oggi, fu progettata dall’architetto milanese Luigi Canonica e inaugurata nel 1810, con uno spettacolo operistico musicato da Simone Mayr. Solo il Palco Reale ha conservato l’ornamentazione originaria, con l’allegoria della Notte dipinta da Domenico Vantini. Nel soffitto si possono notare i gruppi allegorici della Danza, della Commedia, della Tragedia e della Musica, affrescati da Luigi Campini.
Altra curiosità: il nome “Grande” non è solo un’abbreviazione, ma deriva dalla denominazione “Il Grande” in onore di Napoleone Bonaparte. Una festa particolare promossa dal Teatro è quella dell’Opera, un evento unico al mondo che dall’alba alla mezzanotte si possono udire nella città di Brescia le celebri melodie operistiche. Il Grande resta il cuore delle attività culturali bresciane ed è una delle più classiche sale d’Italia.