L’istituzione museale nasce inizialmente dalle collezioni di privati che con il XVIII secolo e con l’Illuminismo divengono strutture aperte al pubblico.
Da allora sono molti e di diversa natura le istituzioni che offrono al visitatore spazi dove poter documentare e ammirare oggetti e opere d’arte ma anche curiosità e stranezze portate all’attenzione in una sede museale.
Vorremmo qui elencare almeno cinque tra i più bizzarri musei sparsi per il mondo.
Il Museo delle illusioni a Zagabria (Croazia)
Fonte foto : Muzej Iluzija Zadar
Un luogo originale dove sono le illusioni ottiche, le stanze “antigravitazionali”, gli ologrammi e trucchi di varia natura, a mettere alla prova le percezioni e le sensazioni dei visitatori. Uno spazio magico e inusuale dove le certezze e le consuetudini sono cancellate a favore dello stupore, dell’immaginazione e dello stimolo dell’intelligenza.
Il Museo Subacqueo di arte a Cancun (Messico)
Dal 2009 a pochi metri di profondità, sul fondale di Isla Mujeres nel mar dei Caraibi esiste uno spazio di 420 metri quadrati che ospita 500 sculture realizzate in calcestruzzo marino a ph neutro per non danneggiare o inquinare i luoghi. L’autore della maggior parte delle opere è l’artista inglese Jason de Caires Taylor che con altri colleghi ha progettato l’insolito museo con il doppio scopo di preservare gli ambienti della barriera corallina, troppo affollati di turisti, e di creare un modo diverso di ammirare sculture che piano, piano mutano perché colonizzate dagli organismi marini.
Il Museo delle cose inutili e delle invenzioni sbagliate a Herrnbaumgarten (Austria)
Dadaismo, Patafisica e oggetti assurdi si mescolano al “Nonseum”, a un’ora da Vienna, dove Friz Gail ha inventato e raccolto manufatti provenienti da tutto il mondo che hanno in comune la loro totale inutilità e insensatezza pratica. Dal 1984 il curioso museo attira molti visitatori per la sua originalità e per il piacere di ritrovare una spensierata creatività.
Il Museo della Merda a Castelbosco, Piacenza
Un alquanto singolare museo è quello della rocca medioevale di Casterlbosco vicino a Piacenza. Sulle orme della provocazione di Piero Manzoni (1933-1963) che nel 1961 ideò i suoi barattoli di “Merda d’artista”, Gianantonio Locatelli, agricoltore e appassionato d’arte contemporanea, insieme ad artisti come David Tremlett, Anne e Patrick Poirier, all’architetto Luca Cipeletti e al collezionista Massimo Valsecchi, ha ideato questo spazio particolare dove, opportunamente trattati (il materiale “Merdacotta”, è stato premiato nel 2016 con il Milano Design Award), gli escrementi bovini vengono trasformati in creazioni artistiche e di design di cui ha parlato persino il New York Time.
Il Museo della Follia itinerante, Italia
Il Museo della Follia è nato da un’idea di Vittorio Sgarbi e, anche se per il momento non ha ancora in programmazione date e tappe future, per diversi anni, dal 2011, ha portato avanti una interessantissima ricerca itinerante sulla relazione tra disagio psichico e creazione artistica. A nomi noti come Vincent Van Gogh, Antonio Ligabue, Francis Bacon e Francisco Goya, si sono aggiunti a questo esperimento di crescita e presa di coscienza, anche nomi meno noti con dipinti, disegni e fotografie, sculture e installazioni che oltre al tema della follia interpretano i sentimenti e le aspirazioni creative di chi vive un malessere psichico.

Dopo aver seguito studi artistici si interessa appassionatamente ad approfondire i meccanismi e l’evolversi della storia dell’arte contemporanea.
Proprio in qualità di critico d’arte e corrispondente, negli anni ’80 e ’90, ha firmato saggi e recensioni per alcuni dei maggiori periodici del settore, tra i quali: Terzoocchio delle edizioni Bora di Bologna, Flash Art di Milano Julier di Trieste ed il genovese ExArte .
Inoltre affiancherà attivamente come consulente la famosa galleria d’Arte avanguardistica Fluxia durante tutto il periodo della sua esistenza.
Ha partecipato all’organizzazione di numerosi eventi, tra i quali l’anniversario del centenario dell’Istituto d’Arte di Chiavari e la commemorazione del trentennale della morte del poeta Camillo Sbarbaro a S. Margherita L.
Nel 2010 pubblica il suo primo romanzo: “La strana faccenda di via Beatrice D’Este”, un giallo fantasioso e “intimista”.
Nel 2018 pubblica il fantasy storico “Tiwanaku La Leggenda” ispirato alla storia ed alle leggende delle Ande pre-incaiche.
Attualmente collabora con alcuni blog e riviste on-line come “Chili di libri, “Accademia della scrittura”,
“Emozioni imperfette”, “L’artefatto”,” Read il magazine” e “Hermes Magazine” occupandosi ancora di critica d’arte e di recensioni letterarie.