Caspar David Friedrich (1774 – 1840), tra i pittori romantici più rinomati in tutto il mondo e soprattutto nella sua patria, la Germania, è universalmente noto per i suoi quadri, soventi raffigurare una natura solenne, in quanto espressione della stagione invernale e della morte.

Quest’ultima era spesso evocata attraverso gli alberi, spogli senza le loro foglie e spesso fusi a ruderi di antiche costruzioni, il tutto con il chiaro intento di sottolineare la caducità della vita di fronte allo scorrere inesorabile del tempo. Tutte questi elementi possono essere facilmente riscontrabili in un’opera come Abbazia nel querceto (1809-1810), dove le rovine di una chiesa attendono una processione di monaci intenti a sorreggere una bara in un’atmosfera inquietante e che sembra invitare l’osservatore a riflettere sul memento mori che accompagna la vita di ogni essere umano.

Linguaggio pittorico di Friedrich

Fonte: analisidellopera.it

In Il mare di ghiaccio (1823-1824) emerge un’altra tematica cara all’artista: la solitudine. Questa ha segnato tanto l’opera quanto la vita di Friedrich, segnata da numerosi lutti subiti in gioventù. L’opera rappresenta un naufragio nell’Oceano Artico e simbolicamente fa riferimento all’estraniazione provata dall’artista di fronte alla società la quale, in un primo momento, non seppe cogliere la suggestione delle sue opere. Questo suo sentimento lo portò a soffrire di depressione, che spesso è rappresentata nei suoi quadri sotto forma di uccelli rapaci oppure viene riflessa nelle raffigurazioni di cimiteri e rovine.

Linguaggio pittorico di Friedrich

Fonte foto: analisidellopera.it

Redenzione, natura e il sublime

Il tema della morte è però sovente accompagnato dalla redenzione, allegoricamente rappresentata da simboli cristiani, quali la croce, oppure elementi naturali, come il cielo al tramonto in L’albero dei corvi (1822), che concretizzano il pensiero di Friedrich sul fine della vita, il quale si trova al di là della lapide, in un’idilliaca comunione con la natura. Quest’ultima è in grado di far sperimentare all’osservatore il sentimento del sublime, ossia un processo introspettivo che porta alla comunicazione con la propria spiritualità grazie alla contemplazione del paesaggio naturale.

Linguaggio pittorico di Friedrich

Fonte foto: lavaligiadellartista.com

Ciò spiega il perché nella maggior parte dei dipinti di Friedrich sia presente una persona raffigurata di spalle assorta nell’osservazione della natura circostante nota con il nome di Rückenfigur. Questa figura ha lo scopo di fungere da tramite attraverso il quale lo spettatore può identificarsi con essa e, conseguentemente, sperimentare il sublime. Lo scopo ultimo era dunque quello di unire la contemplazione dello spettacolo naturale con un’operazione introspettiva eseguita sulla propria personalità, indagando in particolar modo il sé spirituale. L’opera che più di tutte può essere presa ad esempio di questi elementi è Viandante sul mare di nebbia (1818), che sembra esprimere perfettamente una delle massime più celebri dell’artista: “[…] chiudi il tuo occhio fisico, al fine di vedere il tuo quadro con l’occhio dello spirito. Poi porta alla luce ciò che hai visto nell’oscurità, affinché la tua visione agisca su altri esseri dall’esterno verso l’interno.”.

Folklore tedesco e nazionalismo

Infine, non può non essere menzionato il profondo amore nutrito dall’artista per la cultura e la mitologia tedesche, specie per quanto concerne le opere e gli scritti patriottici di autori quali Theodor Körner (1791-1813) o Heinrich von Kleist (1777-1811).

Dunque in opere quali Tombe di antichi eroi (1812) e Cacciatore nella foresta (1813), il paesaggio diviene il mezzo attraverso il quale esprimere un messaggio prettamente politico, che ha lo scopo di presagire l’infausto destino che attendeva la Francia, a seguito dell’occupazione napoleonica perpetrata ai danni della sua amata patria.

Linguaggio pittorico Friedrich

Fonte foto: frammentiarte.it
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