William Turner (1775-1851), prolifico pittore ed incisore inglese, estremamente attivo tra la fine del Settecento e la metà dell’Ottocento in Inghilterra, compose Luce e colore (la teoria di Goethe), un quadro a dir poco enigmatico sulla scia del grande interesse da lui provato per il libro di Johann Wolfgang von Goethe (1749-1832) intitolato La teoria dei colori e pubblicato nel 1810. Quest’ultimo è considerata l’opera più enigmatica all’interno dei numerosi scritti del noto autore romantico, ma è fondamentale al fine di comprendere la sua chiave di lettura del mondo naturale, magistralmente illustrata da Turner nella sua opera.

Il contrasto cromatico ne La teoria dei colori 

Per Goethe, La produzione dello spettro cromatico avveniva ponendo una striscia bianca su fondo nero ed apponendovi un prisma, affinché la polarizzazione delle tinte potesse manifestarsi: sul bordo di destra comparivano i colori chiari mentre su quello di sinistra i colori scuri. Invertendo le condizioni di partenza e, quindi, mettendo una striscia nera su uno sfrondo bianco, venivano ribaltate le facce del prisma e conseguentemente anche la disposizione dei colori.

La polarità dei colori

Fonte foto: Wikipedia.

Questi emergevano dall’interazione tra luce e oscurità. I colori considerati primari erano due: il Giallo ed il Blu. Il primo rappresenta il principio della luce nonché il capostipite dei colori caldi, mentre il secondo assurge a sorgente dell’oscurità e padre dei colori freddi. Da essi si propagano le restanti tinte che danno vita cerchio cromatico, simmetrico e composto da sei colori, raggruppati per coppie di opposti. Ogni colore presenta il proprio complementare ottenendo da queste varie somme diverse tipologie di “coppie”: le “coppie armoniche”, come Verde-Porpora oppure Blu-Arancione, le “coppie caratteristiche”, ad esempio Porpora-Blu e, infine, le “coppie confinati”, considerate statiche e per questo definite prive di spirito. Un’ulteriore caratteristica di questa peculiare ruota dei colori è che ogni accoppiata cromatica è portatrice di un particolare significato a livello artistico, simbolico e culturale. L’allegoria più evidente è quella riscontrabile nell’opposizione Giallo-Blu, rappresentante il contrasto tra la luce e l’oscurità, tra bene e male.

L’applicazione della teoria di Goethe in Luce e colore (la teoria di Goethe)

È proprio su questo contrasto che gioca l’opera di Turner, realizzata nel 1843 ed attualmente conservata alla Tate Gallery di Londra. La scena ritratta è ispirata al Libro della Genesi in quanto ritraente il noto episodio del Diluvio Universale. L’evidente contrasto cromatico presentato dal quadro sottintende il dualismo della natura, la quale è tanto generatrice di vita quanto distruttrice. Al centro si scorge appena la figura di un uomo, Mosè, al quale fu dato il compito di redigere la Genesi a seguito delle gesta di Noè realizzate proprio nell’episodio quivi ritratto. Il colore scaturisce dall’interazione tra luce e buio, proprio come esplicitato ne La teoria dei colori, e sembra come se venisse riflesso da una superficie trasparente, conferendo ulteriore carica al bagno di luce che si presenta agli occhi dell’osservatore. Turner utilizza sapientemente i colori, anche e soprattutto in base al loro significato: il Giallo e l’Arancione simboleggiano il bene e ciò che positivamente è emerso dall’episodio biblico, cioè la volontà di Dio. Il blu ed il nero, invece, rappresentano il dolore e l’angoscia che sono stati provati al fine di compiere questa missione divina. Il contrasto cromatico dovrebbe dunque stimolare emotivamente l’osservatore, che potrebbe venire ulteriormente coinvolto nell’opera grazie alla particolare forma circolare che essa riporta, quasi a voler simulare dei mulinelli d’acqua splendente oppure, secondo alcune teorie, un occhio umano.

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