La Sicilia e altre figure, è il titolo della mostra di Flavio Favelli che sarà presentata nella sede espositiva del Real Albergo delle Povere del Museo regionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Palermo dal 27 giugno all’8 settembre 2024.
Fonte foto: Art a part of culture
La mostra, a cura di Elisa Fulco e Antonio Leone, sostenuta dal Dipartimento Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, promossa dal Museo Riso e realizzata in collaborazione con l’Associazione Acrobazie, è strutturata in quattro nuclei tematici: la Rivista Sicilia, le insegne, gli “scarrabili”, le transenne, che raccontano il rapporto dell’artista con la città di Palermo e con la Sicilia. La mostra può essere letta come il prodotto ultimo di un lavoro di ripristino e di montaggio di elementi visivi prelevati da contesti differenti, che coglie e mette in scena la convivenza di “alto” e “basso” nella cultura siciliana.
Tra decontestualizzazione e ri-contestualizzazione, la reinvenzione dei significati
La rivista Sicilia, edita tra gli anni Cinquanta e Ottanta del Novecento costituisce il fulcro della mostra. Partendo dalla sua collezione personale, Favelli ha realizzato una serie di collage utilizzando le copertine della rivista, affiancandole ad immagini pubblicitarie degli anni Settanta e Ottanta. Un gioco di rimandi che rievoca l’attitudine “irriverente” della rivista, capace di mescolare arte classica e tradizioni popolari.
Fonte foto: Arte Magazine
Oltre alle riviste, l’artista espone anche insegne al neon, “scarrabili” (cassoni in ferro per la raccolta dei detriti) e vecchie transenne. Oggetti comuni che, decontestualizzati e ri-contestualizzati all’interno dello spazio museale, assumono un nuovo significato.
Fonte foto: Different Magazine
“ll Museo è particolarmente interessato al progetto di Flavio Favelli perché compie una operazione culturale di valore storico critico oltre che artistico” sostiene la direttrice del Museo Riso, Evelina De Castro, “esso guarda con la lente del linguaggio visivo contemporaneo di oggi, quella che fu la sintesi del contemporaneo di ieri, la rivista “Sicilia”, edita dal 1953, anno decisivo per l’arte in Sicilia, al 1982.
Tra il dentro e il fuori
La Sicilia e altre figure va inoltre a identificarsi, quale filo conduttore che connette tra loro istituzioni aderenti a mondi apparentemente distanti, rafforzando il legame tra museo, carcere e città, tra il dentro e il fuori. Nasce in questo contesto, l’avvio della collaborazione tra il Museo Regionale e la direzione del Carcere, partendo da una visione condivisa dell’importanza sociale dell’arte come monito di sviluppo e cambiamento. La Sicilia e altre figure infatti, si collega idealmente con un intervento site specific realizzato da Favelli nell’area verde del carcere Ucciardone di Palermo. Un “container” trasformato in un modulo abitabile, destinato agli incontri tra detenuti e familiari.
“L’intervento site specific realizzato dall’artista Flavio Favelli nell’area verde della Casa di reclusione Ucciardone, frutto del progetto Spazio Acrobazie, afferma Fabio Prestopino, direttore della Casa di reclusione Ucciardone di Palermo, è un ulteriore segno dell’importanza che l’Istituzione penitenziaria riserva al miglioramento dei luoghi di incontro tra persone detenute ed i familiari più stretti, tra cui in primo luogo i figli minori. La coincidenza dell’installazione nello storico istituto di pena con l’apertura della mostra di Flavio Favelli negli spazi dell’Albergo della Povere del Museo Riso, è occasione per confermare la collaborazione tra le due istituzioni quale testimonianza della volontà di diffondere il concetto di arte come veicolo di riscatto culturale e sociale.”
La Sicilia e altre figure, quindi va a configurarsi in quanto mostra peculiare e decisamente non convenzionale. Flavio Favelli con la sua cifra stilistica contemporaneista, attinge ad una ampia gamma di stili per presentarci e parlarci di un’attualità artistica e sociale eterogenea, ma in fondo, fortemente connessa.
Studentessa di Didattica e Mediazione culturale del patrimonio artistico. Amante della musica, teatro, della danza, dell’arte in ogni sua manifestazione, appassionata di Monet, Klimt- Secessione viennese ed arte contemporanea orientale.