La pittura di Renato Guttuso (1911-1987) è incentrata soprattutto nella ricerca all’interno di un “verismo sociale”, che mette in primo piano le espressioni e la vita delle persone.
Una pittura solare, colorata, ricca di significante e di personaggi. La sua Sicilia raccontata tra le pagine della vita quotidiana, nelle fatiche della gente, nei paesaggi assolati e incorniciati dal mare. Ma, non meno importante è anche nell’impegno sociale e politico di questo autore, perché la sua regione potesse finalmente uscire dal millenario assetto quasi feudale in cui era atavicamente imprigionata.
La Vucciria
La Vucciria è uno dei mercati più affollati e grandi della città di Palermo. In questo dipinto Guttuso ci racconta, nella pienezza caotica della scena, tutto il trambusto che anima l’area della via in occasione del mercato. Merci di tutti i generi e le persone che si accalcano e si incrociano danno vita ad un paesaggio urbano quasi indistinto eppure ben delineato nelle sue connotazioni proletarie e folcloristiche al tempo stesso. La struttura della costruzione del quadro richiama gli assembramenti di certi dipinti espressionisti ma il colore è senza dubbio mediterraneo, caldo e intenso dove i gialli e i rossi si equilibrano con i grigi e gli azzurri in primo piano. Come intensa è l’atmosfera che avvolge tutta la costruzione pittorica, delineata da una netta divisione in tre parti che né ricostituisce un ordine.
I funerali di Togliatti
Questa grande tela dipinta appunto per ricordare la morte di Palmiro Togliatti, è un manifesto politico. Tutti i personaggi rappresentati sia che siano contemporanei del fatto stesso, gente comune o, simbolicamente, personalità della storia del comunismo inserite per mettere in risalto al statura socio-politica del defunto leader, sono stati espressi in bianco e nero. Solo le bandiere rosse spiccano davvero all’interno del quadro a rappresentare la forza e la vivezza dell’idea che, invece, è più viva che mai pur nel cordoglio della perdita di uno dei suoi paladini.
Nella sua lunga e importante carriera pittorica Renato Guttuso ha saputo dar voce alle impellenze sociali e umane che il nostro paese affrontava nel flusso del secolo scorso.
Dopo aver seguito studi artistici si interessa appassionatamente ad approfondire i meccanismi e l’evolversi della storia dell’arte contemporanea.
Proprio in qualità di critico d’arte e corrispondente, negli anni ’80 e ’90, ha firmato saggi e recensioni per alcuni dei maggiori periodici del settore, tra i quali: Terzoocchio delle edizioni Bora di Bologna, Flash Art di Milano Julier di Trieste ed il genovese ExArte .
Inoltre affiancherà attivamente come consulente la famosa galleria d’Arte avanguardistica Fluxia durante tutto il periodo della sua esistenza.
Ha partecipato all’organizzazione di numerosi eventi, tra i quali l’anniversario del centenario dell’Istituto d’Arte di Chiavari e la commemorazione del trentennale della morte del poeta Camillo Sbarbaro a S. Margherita L.
Nel 2010 pubblica il suo primo romanzo: “La strana faccenda di via Beatrice D’Este”, un giallo fantasioso e “intimista”.
Nel 2018 pubblica il fantasy storico “Tiwanaku La Leggenda” ispirato alla storia ed alle leggende delle Ande pre-incaiche.
Attualmente collabora con alcuni blog e riviste on-line come “Chili di libri, “Accademia della scrittura”,
“Emozioni imperfette”, “L’artefatto”,” Read il magazine” e “Hermes Magazine” occupandosi ancora di critica d’arte e di recensioni letterarie.