“C’era una volta adesso”: il nuovo libro di Gramellini, una favola moderna in piena pandemia

“C’era una volta adesso” è l’ultimo romanzo di Massimo Gramellini, uno degli scrittori più noti in Italia, e fra i piu gettonati. Edito dalla casa editrice Longanesi, il racconto è un vero e proprio viaggio dentro il dramma dei mesi passati chiusi in casa a causa della diffusione della Pandemia da Covid-19.

 

Trama

 

«Tutto il mondo affrontava la stessa prova. Qualcuno ne approfittò per cambiare.»

 

Cosa racconteremo di noi ai nostri nipoti, e di come sia cambiata la nostra vita in questi ultimi mesi? Mattia, ormai adulto, decide di inizia­re a raccontarsi dalla primavera dei suoi nove anni, quella del 2020, quando, mentre il mondo da un giorno all’altro si rinchiude in casa, si ritrova costretto a vivere e sopravvivere nel microcosmo di un condominio di ringhiera di Milano. Durante i mesi della Pandemia dovrà fronteggiare il suo più grande nemico: Andrei, il padre che l’ha abbandonato quando aveva solo tre anni. Mentre tutto si stravolge, l’ansia e la paura prendono il sopravvento sulla vita di tutti, la scuola viene racchiusa in un computer, puff e i gatti diventano i suoi unici confidenti, i vicini cantano dai balconi e gli amori vivono storie impossibili. Il piccolo Mattia, grazie all’aiuto di sua nonna Gemma che dai libri e dalle stelle ha appreso la tenera saggezza della vita, e di Rossana –una sorella ribelle e affettuosa –, comincerà a capire qualcosa di nuovo e importante: diventare grandi (in un mondo che ti fa piccolo piccolo) significa anche provare a scommettere sugli altri e imparare a fidarsi di loro. Massimo Gramellini, con la sua straordinaria empatia e la capacità narrativa che lo contraddistingue da sempre, in un libro di quelli che restano, ci racconta i sentimenti, le speranze, la sorprendente ma prevedibile scoperta che nessuno aveva ancora sperimentato a pieno: quella di potersi continuamente reinventare anche con una pandemia in corso.

 

Recensione

 

Nel riaprire gli occhi, sentiva di nuovo il vento soffiare e gli rifioriva in cuore la voglia di combattere. Aveva oltrepassato il confine che in ognuno di noi separa ciò che crediamo di essere da ciò che potremmo essere, se solo ce lo ricordassimo

 

Un libro che si racconta già dall’inizio grazie al protagonista che porta il nome simbolo di quello che è stata la tragedia che ci ha lasciato il Covid-19: Mattia come il “paziente 1” di Codogno. Le giornate di questo piccolo eroe di soli 9 anni si svolgono in casa, ed è proprio la casa che si trasforma, nel mondo, nella culla, nella protezione contro un nemico che nessuno puo’ vedere ma che miete le sue vittime in silenzio. Un silenzio che però Mattia non vuole sentire, e cerca a suo modo di scacciare con le chiaccherate con il suo morbidissimo Puff o con Piccipo’ (il gatto.) Mattia è il simbolo di un  dramma che investe l’esistenza di tutti, e pian piano si trasforma in opportunità: quella di dare e darsi una seconda chance a tutti gli effetti nonostante quello che le restrizioni ci hanno imposto. Il mondo fuori, in questo romanzo, viene osservato da diversi punti di vista. Dal padre, che si reinventa padre per davvero (o per lo meno ci prova) e inventa una storia per far sorridere il figlio; alla madre Tania, soprannominata da “T’Ansia” per la troppa preoccupazione nei confronti di ciò che accade. Rossana, che da buona adolescente innamorata non vede l’ora di poter riabbracciare il ragazzo che ama. Il signor Donati, che manda lettere d’amore a nonna Gemma. E la caposala che diventa il simbolo della lotta in ospedale e l’untore del vicinato tra le scale di casa. Una serie di intrecci, una serie di mondi, tutti sotto lo stesso, e sullo stesso balcone di ringhiera, in una città blindata, e in uno stato che pare essersi fermato. Un racconto che vuole essere testimonianza, ricordo, ma sopratutto speranza, verso quello che siamo abituati a nascondere, a tenerci dentro. Volto a riscoprirsi come le stelle di Dante, dopo che il buio della selva e delle tenebre l’avevano ricoperto. Dante, lo stesso poeta amato dalla cara nonna di Mattia, misto tra generosità, dolcezza, e comprensione. Un’universo che incontra un’altro universo, l’anziano che si rivede bambino e il bambino che tutto a un tratto si trova a crescere senza quell’abbraccio, di cui a volte c’è tanto bisogno.

 

Basteranno gli arcobaleni? L’ “andrà tutto bene” e le canzoni dai balconi? Basterà tutto questo a Mattia per crescere? Per farcela e avere coraggio?Una scrittura ricca ma allo stesso tempo semplice, capace di emozionare il lettore e di farlo sorridere, nonostante il dramma. Una scrittura che mescola scrittore e protagonista, uomo e bambino, che dà una visione chiara e non frammentaria della prova che anche Mattia a nove anni stava tentando di superare. Gramellini non si smentisce e regala nuove emozini con questo capolavoro. Una favola moderna, per non dimenticare, per non dimenticarsi.Ringrazio Longanesi Edizioni per avermi concesso la copia gratuita in formato digitale del romanzo.