Nido de vespe: il mondo dispotico raccontato da Casciotti

 

Amico mio, finalmente! Calmati ora, lo so che hai capito tutto, le cose non sono andate come volevamo, a partire da H. Il trucco non ha funzionato, non per più di qualche mese. Il dispositivo che doveva liberarti dall’ambra era lì dentro con te, com’è stato possibile? Ho dovuto inventarne uno nuovo da zero, e sai che non sono un grande inventore. Quel dispositivo era del mio professore, Saletti ricordi?

 

Siamo noi a creare la storia con la nostra osservazione, e non la storia a creare noi. È la più importante delle nostre insegnanti perché ci aiuta a guardare il futuro con più consapevolezza e maturità. Chi non la conosce è condannato a ripeterla. Impariamo da essa che spesso il numero conta più della qualità. Un adulto soccombe di fronte ad una dozzina di giovani, che ad un faccia a faccia si troverebbero tristemente inferiori. Eppure Lei stessa ci insegna che singoli uomini hanno preso in mano una città, uno Stato, un Impero con solo la loro forza, col potere o l’inganno, col carisma del leader ma la stessa forza di un qualsiasi altro uomo. In bilico tra passato e futuro il racconto di Casciotti affascina il lettore in un breve racconto ma intenso. Nido De Vespe era il nome dato al quartiere ai tempi della Seconda Guerra Mondiale. Partendo da quel periodo, da quelle situazione, dagli antieroi nati tra i Partigiani nasce una storia ispirata al mondo del cyberpunk, ambientato in un futuro prossimo, in un mondo decadente e ipertecnologico dominato dalle grandi multinazionali commerciali.

 

Tra abilità ai limiti dell’umano, viaggi per il mondo, la storia di un uomo che cerca di salvare l’umanità rinunciando a sé stesso e compromettendosi in nome di una conoscenza particolare e ricca di sfaccettature. A contrapporsi a loro, un uomo potente, preoccupato per le sorti del mondo, ma privo di una coscienza in grado di fargli distinguere tra il bene e il male. Una storia ricca di emozioni e nel contempo di colpi di scena,emerge la sensibilità dello scrittore nell’esporre i sentimenti del protagonista. Le descrizioni sono dettagliate permettono al lettore di immedesimarsi nella realtà parallela e di viaggiare solo con il pensiero. Al centro la storia di un’amicizia un reciproco affetto, costante e operoso, tra i due protagonisti nato da una scelta che tiene conto della conformità dei voleri o dei caratteri e da una prolungata consuetudine. In un mondo dispotico una descrizione o rappresentazione di una realtà immaginaria del futuro, ma prevedibile sulla base di tendenze del presente percepite come altamente negative, in cui viene presagita un’esperienza di vita indesiderabile o spaventosa. In fondo storie del genere non puoi raccontarle come nulla fosse, senza paure, senza chiarirne i contorni, ma soprattutto senza aumentare un po’ l’attesa.

 

“Un eroe cattivo salva il mondo da un cattivo eroe che voleva salvare il mondo”.