“Storia di un (quasi) amore in quarantena”: il primo libro di Davide Gambardella

“Storia di un (quasi) amore in quarantena” è il primo libro del giornalista napoletano Davide Gambardella, edito da Graus e scritto in piena quarantena.

 

Si tratta di una narrazione insolita, che si distingue dalle altre pubblicate finora e che parlano di amori e storie in quarantena. È una storia inaspettata, grottesca e ai limiti della legalità. Il libro, infatti, narra una storia d’amore ai tempi del Covid-19. I due protagonisti, a inizio lockdown, decidono di sfidare leggi e restrizioni imposte dai DPCM per vivere preziosi attimi di intimità e condividere il tempo sospeso tra bicchieri di vino e buona cucina. Mentre i contagi salgono e la curva fatica a scendere, coi tanti morti annunciati in televisione al consueto bollettino della protezione civile delle 18, tra i due ragazzi divampa la passione erotica, descritta anche esplicitamente in più passaggi e condita di vino e droghe leggere.

 

Una lettura scorrevole e perfetta sotto l’ombrellone, in perfetto equilibrio tra evasione leggera e ricognizione di tutte le emozioni del 2020. Non mancano colpi di scena e sorprese inaspettate.

 

Gambardella si lancia per la prima volta in questa esperienza narrativa tenendo tutti con il fiato sospeso, accompagnando il lettore, pagina dopo pagina, tra stupore e capovolgimenti inattesi, verso un finale davvero sorprendente.

 

“Quella descritta nel romanzo è una generazione senza nome che raccoglie gli sfaceli di quella immediatamente precedente. Ma che esiste. Che è fatta di tutto ciò. Che brucia. Che ama. Che resiste”. Queste le parole di Enrico Parolisi, giornalista napoletano, scrittore della prefazione del libro.

 

Quella di cui parla Gambardella è sicuramente una generazione fragile come la porcellana, rassegnata, sfiduciata verso il futuro, ma talvolta combattiva.

 

Nel libro aleggia un’atmosfera tipica dei film di Bertolucci come “The Dreamers” e quel capolavoro assoluto di “Ultimo Tango a Parigi”. L’autore, infatto, si ispira alla letteratura di Kerouac e Bukowski, nonché al realismo erotico, e accende nel piccolo appartamento di Tor Bella Monaca un mondo di sentimenti magari instabili, ma puri, sinceri e travolgenti.