Netflix testa un modo per limitare la condivisione degli account

Ad inizio 2021, Netflix ha superato i 200 milioni di abbonati, risultando quindi la piattaforma di streaming digitale con più iscritti al mondo (in quanto Amazon Prime Video è inserito nell’intero pacchetto Prime). Nonostante i numeri da capogiro ed il continuo aumento, all’apparenza inarrestabile di abbonamenti, il colosso statunitense è riuscito ad individuare ed analizzare come molti degli abbonati condividano il proprio account sia in famiglia che con amici o conoscenti, principalmente per ridurre il prezzo mensile di ogni utente e garantire, quindi, l’accesso a più persone contemporaneamente, ma ad un costo inevitabilmente ridotto. La società di app TV sembra però non condividere appieno quest’ultimo caso: è recente infatti la notizia ufficiale che Netflix sta testando un modo per arginare e limitare la condivisione degli account. 

Se la motivazione dichiarata risulta essere quella di garantire maggiore sicurezza agli abbonati, appare però evidente che si tratti anche di un modo per la società di produzione di tutelarsi a livello economico, abbassando di molto la tolleranza nei confronti della condivisione delle password.

Il fenomeno degli account condivisi permette, al prezzo canonico mensile di 15,99 euro, di abbonarsi al servizio di streaming abilitando quattro dispositivi in contemporanea. Gli utenti possono quindi accedere ad un vastissimo catalogo film e serie tv nello stesso momento. Se nelle intenzioni l’idea era di una condivisione estremamente limitata, possibilmente solo con altri utenti della famiglia, la mancanza di controlli degli ultimi anni da parte della compagnia ha ampliato notevolmente il meccanismo.

 

Questo, però, violerebbe i termini di utilizzo dell’abbonamento Netflix, in quanto si tratterebbe di un’infrazione del contratto stipulato tra l’azienda e l’utente, pena la sospensione o la cancellazione dell’account. Molto probabilmente quindi, Netflix sta pensando di inserire un’autenticazione a due fattori legata al proprio profilo: recentemente anche diversi launcher videoludici (come Epic Games Store) hanno cominciato a richiedere agli utenti di autenticarsi con la mail di registrazione dell’account ed in seguito con un PIN inviato via mail, utile meccanismo di sicurezza volto a smascherare indirizzi falsi o account non in regola.