Marina di Camerota: tra miti e origini

Miti, origini e bellezze paesaggistiche

Marina di Camerota viene soprannominata la perla del Cilento. Le origini del nome vanno ricercate nel mito greco, ovvero nella ninfa del mare Kamaraton che aveva fatto innamorare Palinuro, il nocchiero di Enea. La ninfa respinse Palinuro, che invocò il dio Sonno che trasformò Kamaraton in roccia.

A partire dal 1600 Marina di Linfreschi era rappresentata da un gruppo di case a Capo dell’Infreschi, con pozzo, forno, deposito e taverna ed era abitata da contadini e pescatori. Molti marinai della costiera sorrentina ed amalfitana si stabilirono sulle coste ai piedi della torre di avvistamento Layella e la popolazione si sviluppò nei dintorni di una chiesa intitolata a San Nicola, esistente già nel 1616. Il 17 luglio 1848 Ferdinando II Borbone firmò il decreto che stabilì che quell’aggregato di case lungo il litorale di Camerota prendesse il nome di Marina di Camerota.

Nel 19° secolo e poi agli inizi del ‘900 si verificò il fenomeno dell’emigrazione verso il Sudamerica ed il Venezuela. Per i forti legami mantenuti con quelle terre fu eretta in una piazza del centro la statua in memoria del libertador venezuelano Simon Bolivar, a cui furono dedicate anche la via principale del paese ed un cinema.

Marina di Camerota è nota ai paleontologi per la natura carsica del suolo, per le interessanti grotte disseminate lungo il territorio, risalenti all’età della pietra.

A partire dal confine con Palinuro, lungo la Cala del Cefalo troviamo grotte che erano abitate dai pastori con le loro famiglie: la Grotta del Pesce, quella dell’Autaro e quella Caprara, la Grotta Sepolcrale o del Poggio, la Grotta di Manfregiudice, la Grotta della Serratura, la Grotta della Cala o dell’uomo preistorico ed il Riparo del Poggio o Nicchia Gamba. Altre grotte sono raggiungibili solo via mare come la Grotta di Santa Maria, la Grotta di Porto Infreschi e la Grotta delle noglie o delle noie, detta così per il doppio ingresso a forma di salsicce napoletane.

Marina di Camerota è una rinomata località turistico balneare per le sue acque limpide e per le sue bellezze naturali, in quanto è incastonata tra le colline cilentane ricche della tipica macchia mediterranea.

Il Comune di Camerota è stato fregiato della Bandiera Blu per diversi anni a partire dal 2000. Dal giugno 2011 è l’unica città italiana, insieme a Jesolo, ad avere una spiaggia destinata al turismo naturista.

Dall’estate 2011 è la mia meta preferita per le vacanze estive. In particolare la Calanca con le sue bellezze paesaggistiche mi ha ispirato a scrivere una poesia, che nei prossimi mesi verrà pubblicata insieme a diverse altre in una silloge dal titolo “Frammenti di emozioni”.

La poesia si intitola: “La spiaggia della Calanca

 

Lungo il selciato pietre ed aghi di pino

accompagnano il sobrio cammino.

Fermo a mirar le nitide acque su di una panca,

di fronte il mio sguardo estasiato s’erge la Calanca.

 

Sulla destra, tra i rami d’ulivo,

spicchi di mare d’un azzurro vivo,

stormi di merli cinguettano al vento

librando nell’aria in un solo momento.

 

Lungo il sentiero una torre saracena

domina dall’alto la bianca arena.

Grotte e scogliere s’illuminano a mare,

di giorno coi raggi di sole, di notte con le lampare.