Il riso (Oryza sativa) è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Poaceae (dette anche Graminacee) e rappresenta uno dei cereali più consumati al mondo. Grazie alla sua capacità di adattarsi a diversi ambienti climatici, è coltivato in molte regioni del pianeta, con particolare diffusione in Asia, America e alcune zone d’Europa tra cui l’Italia.

Tecniche di coltivazione del riso

La coltivazione del riso varia a seconda delle condizioni ambientali e delle pratiche agricole utilizzate. Esistono tre principali metodi:

  1. Riso per allagamento: questa è la tecnica più diffusa e prevede la coltivazione in terreni sommersi d’acqua. L’allagamento protegge la pianta dalle erbe infestanti e regola la temperatura del suolo nonché importanti funzioni fisiologiche della pianta, migliorando la produttività.
  2. Riso di montagna o pluviale: Coltivato in zone non allagate, dipende esclusivamente dalle precipitazioni naturali. Questo metodo è diffuso in regioni collinari e montuose, dove l’irrigazione non è sempre possibile.
  3. Riso in acque profonde: Questa tipologia viene coltivata in aree con livelli d’acqua superiori ai 50 cm, come nelle regioni soggette a inondazioni stagionali.
  4. Riso a microportata: da diversi anni, si sta sperimentando l’irrigazione con ali gocciolanti, al fine di ottimizzare le risorse idriche. Questa tecnica garantisce il giusto apporto idrico alla pianta, senza sprechi e con risultati produttivi soddisfacenti in molti areali.

Le fasi della coltivazione

  • Preparazione del terreno: Prima della semina, il suolo viene lavorato per garantire un buon drenaggio e una distribuzione uniforme dell’acqua.
  • Semina: Può essere effettuata in acqua (seminazione diretta) o su terreno asciutto con successiva irrigazione.
  • Gestione dell’acqua: Il livello dell’acqua viene regolato attentamente per favorire la crescita della pianta e prevenire la diffusione di infestanti.
  • Concimazione e controllo delle infestanti: Si utilizzano fertilizzanti per garantire una crescita ottimale e tecniche di diserbo per proteggere le colture.
  • Raccolta: Avviene quando il riso raggiunge la maturazione, generalmente tra settembre e ottobre, a seconda della varietà coltivata.

Dove si coltiva il riso

Nel mondo, il riso è prevalentemente coltivato in Asia, con Cina, India e Indonesia tra i principali produttori. In Italia, la risicoltura è concentrata nella Pianura Padana, in particolare in Piemonte e Lombardia, seguite da Veneto ed Emilia-Romagna. Grazie alla disponibilità di ampie superfici allagate e a tecniche agricole avanzate, il nostro paese rappresenta uno dei maggiori produttori di riso in Europa. Scritti storici testimoniano la coltivazione del riso anche nel Sud Italia, in particolar modo nella provincia di Salerno dal 1500 al 1800.

Tradizione culinaria del riso in Italia

Il riso, pur non originario dell’Italia, è diventato essenziale nella cucina regionale. Lombardia, Veneto e altre regioni lo usano in risotti, minestre e dolci. Varietà pregiate come Carnaroli, Arborio e Vialone Nano garantiscono qualità e versatilità, rendendolo un simbolo della tradizione gastronomica italiana. Nel XV secolo, il riso fu introdotto nel Regno di Napoli, ma restò poco diffuso. Nel XVIII secolo, i cuochi francesi crearono il sartù di riso, un timballo ricco di ingredienti, per renderlo più appetibile alla nobiltà, trasformandolo in un piatto simbolo della cucina napoletana.

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