Papasidero: un piccolo paesino incastonato tra i monti e le Gole del Massiccio del Pellegrino

Scendiamo nella bellissima Calabria per scoprire un borgo che ha meno di mille abitanti, incastonato tra i monti e le gole del Massiccio del Pellegrino. Papasidero (CS) oltre ad essere un luogo magico sotto certi punti di vista per la sua conformazione, fa parte della riserva naturale orientata della Valle del Fiume Lao (DM dell’Ambiente nel luglio del 1987) e del Parco Nazionale del Pollino.

È sicuramente un luogo da visitare per scoprire le tante sfaccettature che presenta il suo territorio e godere comunque di una vacanza rilassante in montagna con la famiglia o con amici.

Alla scoperta di un territorio ancora sconosciuto a molti

Il borgo non è affatto conosciuto dalla ribalta nazionale ma, merita di esserlo per la sua storia antica medievale e da qualche anno a seguito di numerose scoperte si presume risalga addirittura all’età del Paleolitico.

Il nome deriva da un monaco bizantino chiamato Papàs Isidoros e che guidava un monastero greco-ortodosso di questa zona impervia. La recente scoperta di un graffito lungo un metro e raffigurante un bue risalente a 15.000 anni fa, ci fa appunto pensare alla ricca e lontanissima storia di Papasidero.

Oggi il borgo è circondato dai fitti boschi del Monte Ciagola nella Valle del fiume Lao e dai monti delle Gole del Massiccio del Pellegrino. Entrambi danno luogo a un panorama veramente mozzafiato, che merita di essere visitato al più presto.

Attività e curiosità sul piccolo borgo di Papasidero

Chi deciderà di trascorrere una rilassante vacanza in montagna in provincia di Cosenza, potrà dedicarsi a fare escursioni con i Quad, a fare rafting con la dovuta attrezzatura, vivere il Parco Avventura Pollino con i suoi percorsi mozzafiato, dedicarsi al Paintball immersi nel verde più totale e tanto altro ancora.

Dista dal capoluogo circa 113 Km e per arrivarci è necessaria l’autovettura o il bus che effettua il servizio specifico a orari prestabiliti. Da visitare il Santuario di Nostra Signora di Costantinopoli risalente al XVII-XVIII secolo. All’interno ci sono varie immagini della Vergine portate dai monaci del tempo perché erano in fuga da Bisanzio a causa delle persecuzioni iconoclaste e successivamente per la caduta di Costantinopoli (Capitale dell’Impero Romano d’Oriente).

Se poi si desidera tuffarsi nell’età del Paleolitico bisognerà visitare la Grotta del Romito (una delle più importanti a livello europeo). Il centro storico è invece un vero e proprio tuffo nel passato medievale, adornato da locali tipici della zona per assaporare i profumi e le pietanze di una Calabria che non ha nulla da invidiare alle altre regioni d’Italia.