Dal suo oblio a favore dell’elettricità avvenuto tra il 1947 ed il 1953, al 1994 il borgo sommerso dal lago artificiale di Vagli riemerge dai 92 metri cubi di acqua che lo sommerge per ben quattro volte.
Il prosciugamento del lago non avviene per permettere al paesino di pietra di prendere fiato ma per effettuare i lavori di manutenzione alla diga fatta costruire per la centrale idroelettrica dell’Enel. È così che Fabbriche di Careggine, un paesino del XIII secolo, composto da trentuno case di pietra, un ponte a tre arcate, una chiesa romanica (votata a San Teodoro) con annesso campanile a pianta quadrata ed il suo cimitero riemerge per la prima volta nel 1958.
Questo spettacolo si ripete ancora nel 1974, nel 1983 e nel 1994.
La sua bellezza è tale che nel 1994 l’evento richiama sulle sponde del piccolo borgo medievale in provincia di Lucca, umilmente edificato da una colonia di fabbri bresciani che lavorano il ferro estratto dal Monte Tambura, circa un milione di turisti non attesi che intasano le strade per potersi avvicinare alle case ed ammirne l’unicità.
La semplice e suggestiva bellezza del piccolo borgo fantasma è bastata a far prendere la decisione: nel 2021 il prosciugamento del bacino artificiale sarà definitivo e Fabbriche di Careggine potrà tornare a sentire il calore del sole sulle sue mura color della terra ogni giorno.
Così dopo aver passato quasi settantanni immerso nell’oscurità totale del lago Vagli il destino di Fabbriche di Careggine sta per cambiare per divenire quello del borgo di riferimento della riqualificazione in nome dell’ecosostenibilità.
Il progetto, se gli accordi fra Enel e il comune di Careggine vanno a buon fine, prevede l’edificazione di musei sul territorio per valorizzare la storia locale, musei digitali indoor, una bonifica della zona all’imbocco del lago e svariati interventi di ingegneria naturalistica.
Lavoro come grafica-creativa, illustratrice e content editor freelance.
Sono diplomata in grafica pubblicitaria e parallelamente ho studiato disegno e copia dal vero con Loredana Romeo.
Dopo il diploma ho frequentato beni culturali presso l’università di lettere e filosofia e parallelamente seguivo un corso di formatura artistica, restauro scultoreo e creazione ortesi per il trucco di scena.
A seguire l’Accademia Albertina di Belle Arti con indirizzo in grafica d’arte (che mi ha permesso di approfondire: disegno, illustrazione, incisione, fumetto).
Sono sempre stata interessata e assorbita dal mondo dell’arte in tutte le sue forme e dopo la prima personale nel 1999-2000 non ho mai smesso di interessarmi alle realtà che mi circondavano.
Nel 2007 ero co-fondatrice e presidente dell’Associazione Arte e Cultura Culturale Metamorfosi di Torino e in seguito ho continuato e continuo a collaborare con vari artisti e ad esporre.
L’amore per l’arte in tutte le sue forme, il portare avanti le credenze e le tradizioni familiari hanno fuso insieme nella mia mente in modo indissolubile: filosofia, letteratura, esoterismo, immagine e musica.