Un’azienda pugliese confeziona il cibo per gli astronauti

Parliamo dell’azienda pugliese Tiberino che ha saputo innovare e innovarsi conquistando una nicchia d’eccellenza mondiale apprezzata dalle agenzie spaziali internazionali.

 

L’avventura vede il suo inizio nel 2007, quando grazie anche al caso, è cominciata una collaborazione davvero inaspettata:

 

Un nostro importatore che lavorava in Florida – spiega Raffaele Tiberino, titolare dell’azienda – conobbe un ingegnere della Nasa. Chiacchierando, emerse l’idea di far mangiare agli astronauti prodotti di eccellenza. Da lì abbiamo sviluppato un menu completo che venne apprezzato e portato in orbita nel corso della prima missione di Paolo Nespoli“.

 

Nel tempo ci sono state sempre più richieste per i pasti pugliesi, prodotti dall’azienda barese che ha perciò investito in questo settore, specializzandosi e superando le molteplici criticità incontrate nel “preparare” i pasti nella Iss: non si può, ovviamente, cucinare come a casa e bisogna stare attenti a briciole o liquidi fuori dal controllo del commensale astronauta. Il rischio è di danneggiare i delicatissimi circuiti o le apparecchiature dei vari moduli in orbita:

 

Per questa ragione – spiega Tiberinoserve un packaging preciso. Il cibo può essere disidratato o liofilizzato. I tarallini, o le mandorle, ad esempio, devono essere monobite, ovvero mangiabili con un semplice morso. Dobbiamo anche considerare i gusti e le abitudini dei singoli componenti, come ad esempio i vegani“. Nello spazio, inoltre, cambia la percezione del gusto: “Nei cibi mettiamo meno sale e meno zucchero – aggiunge Tiberinoproprio per bilanciare questa differenza con la Terra“. I prodotti sono stati apprezzati dagli altri astronauti italiani in orbita, come Roberto Vittori e Luca Parmitano.

 

Nell’ultimo periodo, le richieste riguardano anche i cosiddetti bonus food, ovvero gli “sfizi” che l’astronauta può togliersi a prescindere dai pasti. Patè di pomodori secchi, tarallini e olive da gustare a oltre 400 km in orbita: si tratta di cibo che serve per appagarsi o rilassarsi e l’azienda è stata la prima a pensare a questo aspetto non di poco conto.

 

Dopo essere arrivati in orbita terrestre, l’obiettivo è quello di andare oltre: “Siamo tra i consulenti – ha dichiarato Tiberinodelle agenzie spaziali internazionali“. Un giorno, forse, i taralli pugliesi potranno essere apprezzati anche sul pianeta rosso.