I Beatles si sciolgono: la fine di un’era


I Beatles ed il loro scioglimento: un evento interessante. Perché è avvenuto successivamente ad un altro: l’abbandono del gruppo da parte di Paul McCartney. Ora viene da chiedersi se effettivamente fosse proprio il 10 aprile 1970 la data dello scioglimento dei Beatles. Sicuramente dopo l’annuncio che fece quel giorno Paul McCartney, qualcuno ancora conservava speranze. Ma immediatamente pare che fosse stato giudicato impossibile. Chissà però qual è la data in cui ci si è resi conto che senza Paul McCartney i Beatles non potessero esistere. Lui in fondo aveva solo dichiarato che non sarebbero più stati composti brani Lennon/McCartney.

Gli ultimi momenti della band

Insomma pare che ancora oggi nel 2023 possiamo giocare a non accettarlo. In quel 1970 i Beatles facevano uscire il loro ultimo album Let it be. Un disco sottovalutato, a mio parere. Prodotto dal quel thriller-character che era Phil Spector, che fu capace di creare postproduzioni monumentali come quella di The Long and winding road (scritta da Paul McCartney, il quale non fu d’accordo con l’arrangiamento). I Beatles diventati eleganti, adulti. Come non pensare come sottofondo a questa immagine, il malinconico assolo di Let it be, che sembra una di quelle schitarrate che si fanno tra amici in terrazzo, quando sta iniziando o finendo l’estate. Già, a proposito di terrazzi, Get Back

Le carriere soliste

In effetti viene difficile pensare ai Beatles senza il caro Paul. Ma c’è da dire che ciascuno di loro (a parte Ringo rimasto un po’ più nell’ombra) è riuscito a proseguire autononamente. George Harrison e le sue collaborazioni indiane con Ravi Shankar, John Lennon che inventava inni come Imagine, canzoni di Natale come Merry Christmas, collaborazioni con la Plastic Ono Band di Yoko Ono, periodo d’oro, poco considerato a causa dell’antipatia popolare che generava la signora giapponese. Poi Paul McCartney con la sua struggente storia d’amore con Linda, a cui dedicò canzoni d’amore così svenevoli da farlo sembrare un George Michael ante-litteram, ad esempio My love, un brano che adoro e che ogni volta che lo ascolto mi derido per quanto sono melenso.

Paul McCartney che anche nella sua decadenza mostrava il suo gusto, la sua raffinatezza da baronetto, anche i brani pop come Goodnight tonight o quelli esplosivi come Live and let die. Sempre così patinato eppure aderente a sé stesso. Certo però da solisti tutti perdevano qualcosa.

Forse quello che ne ha guadagnato di più in termini artistici (e forse anche monetari, finché è durato) è stato John Lennon. È riuscito a proseguire con la sperimentazione musicale, si è costruito un personaggio di rilevanza sociale e politica, aderendo alle istanze pacifiste, e rimanendo nella leggenda dopo quello stupido assassinio avvenuto in quell’ 8 dicembre 1980. Ma ciò nonostante non era sufficiente Lennon a tenere su i Beatles. Forse anche perché non era più desiderio loro quello di continuare a essere i Beatles.

Sin dai primi anni i quattro si confrontavano spesso in seguito ai tour, su quanto fosse faticoso da sopportare l’essere sempre in viaggio e dover corrispondere perfettamente alle aspettative imposte dal loro “brand”. Ma nei Beatles ci sono brani che sono nati solo grazie alla collaborazione tra i nostri fantastici quattro. Senza Paul McCartney non ci sarebbero state Hey jude, o You never give me your money, o Here there and everywhere (la sua preferita). Senza George Harrison non ci sarebbe stata Something, senza Lennon non avremmo avuto Julia, Come together. Senza Ringo poi.

Così ecco che in quel giorno di aprile, i Beatles iniziavano a diventare Storia. Ci mette sempre un po’ di tempo la Storia per crearsi. Certo all’epoca i Beatles continuavano ancora a essere fortemente presenti. Anche oggi continuano a esserlo. Si sa che i miti sono eterni. E un giorno qualcuno riderà di questi nostri, e la risata non risparmierà quelli classici. In fondo il mito è una forma di intrattenimento ai posteri che fanno coloro che oggi siamo noi e domani saranno antenati. Sono certo che fra loro, ci saranno anche i quattro ragazzetti di Liverpool.