Sarebbe dovuto uscire circa un anno fa, dopodichè è stato deciso che il lungometraggio dovesse sbarcare nelle sale cinematografiche ad agosto di quest’anno. In ultimo è arrivata la decisione di dividerlo in 3 puntate e farlo diventare una miniserie da lanciare direttamente sulla piattaforma Disney+. Un cambio di programma dovuto alla pandemia e le sue implicazioni, ma anche alla grande quantità di materiale raccolto. Ogni puntata uscirà a distanza di un giorno, nelle date del 25, 26 e 27 novembre.
Il regista è Peter Jackson, un talento che è diventato mondiale con l’adattamento cinematografico della trilogia del “Signore degli Anelli”, e poi di “Lo Hobbit”. Con una direzione cinematografica di questo calibro, sarà difficile mantenere le aspettative basse.
Il documentario ci mostrerà scene di vita di una band che ha segnato indelebilmente la storia della musica (e non solo). Sarà composto interamente da filmati inediti, prodotti perlopiù all’inizio del 1969; momenti del gruppo che hanno inciso considerevolmente – come dice Bob Iger (CEO di Disney) – su “lo stile, il genio creativo, l’amicizia e il cameratismo” che hanno permesso si creasse la magia del loro successo.
Anche coloro che non conoscono bene la storia della band nè la loro musica, rimarrano piacevolmente colpiti e affascinati dalla ricchezza di autenticità ed emozioni raccolte in questa miniserie.
L’intento è proprio quello di mettere in luce l’aspetto umano dei Fab Four, innanzitutto individui con le loro forze e debolezze, e poi, solo dopo, sul palco John Lennon, George Harrison, Paul McCartney e Ringo Starr. Proprio questi ultimi due, essendo parte della band ancora in vita, sono stati fondamentali per la riuscita del progetto, poichè grazie alle loro testimonianze è stato possibile dare un taglio empatico e quanto più fedele possibile alle 6 ore di “docuserie”. Probabilmente in ottobre, prima dell’uscita della serie tv, verrà pubblicato (in più lingue) un libro dallo stesso titolo di più di 200 pagine, che racchiude foto e trascrizioni originali di dialoghi fra i membri della band.
Il lavoro di restauro del materiale è stato veramente magistrale, ci sono voluti 3 anni di lavoro, trattandosi di oltre 60 ore di filmati e 150 ore di audio, finora del tutto unposted. Le riprese risalgono al periodo di preparazione al Concerto sul Tetto (famosissimo The Beatles’ rooftop concert) che sorprese tutta Londra il 30 gennaio 1969. In questo periodo le loro hit erano già molto sentite, probabilmente una su tutte “Let it be”.
E allora “lasciamo che sia”… lasciamoci coinvolgere da questo viaggio nel passato dove i valori e la musica erano così diversi, ma rimanendo allo stesso tempo paradossalmente immortali, perchè riescono a farci sognare ancora oggi.
Sono di dicembre; credo nell’oroscopo? Sì e no. A volte lo uso volentieri come scusa per giustificare i miei difetti 😉 Ma la verità è che ognuno è unico a modo suo, e sono sempre più convinta che più si crede di sapere, meno si conosce. Io, ad esempio, ho 25 anni e non so ancora bene cosa farò da grande. Per il momento sono una “Digital Something“, mi occupo di comunicazione, marketing e web design. Quel che è certo, è che adoro esplorare la vita in tutti i suoi aspetti, e per questo ne scrivo con meraviglia e curiosità. Penso che la scrittura sia una tra le tante forme d’arte, utile ad esprimere la parte più autentica di sè.