Inserita nell’elenco dei Borghi più belli d’Italia, Vho è una frazione di Tortona, in provincia di Alessandria.
È situata su una diramazione dell’Appennino ligure, dalla sua posizione panoramica di 210 metri sul livello del mare si può godere di una vista spettacolare sui campi coltivati e sui vigneti che disegnano i versanti delle colline intorno.
Un po’ di storia
Il borgo si è sviluppato attorno al Castello. Questo, circondato da un fossato che lo percorreva lungo il perimetro, disponeva di un ponte levatoio che dava accesso all’arco di ingresso.
Passeggiando nelle strade di Vho, si possono avere dei riferimenti di questo passato: via del Fosso (attribuito al fossato), via di Castel Zenone, dal nome della famiglia proprietaria del castello agli inizi del 1700, strada del Pozzo, via Maestra, Piazza Corte del Castello.
Si possono trovare i primi riferimenti di questo borgo negli Statuta Civitatis Dertonae e in alcuni documenti del IX secolo quando Teberga, la Signora del paese, donò i propri beni in Vau (l’antico nome id Vho) alla Chiesa Maggiore di Tortona.
Luoghi da visitare
Chiesa di San Salvatore
Fu costruita nel 1711 e consacrata nel 1722; è a navata unica e il pavimento è composto da lastre di marmo policromo.
All’interno – completamente decorato e a una sola navata – si possono trovare il fonte battesimale in marmo, statue della Vergine Maria, una delle quali del XVII secolo; sopra l’ingresso principale è situato l’antico palco del coro, in legno dipinto
Pinacoteca Il Divisionismo
È un’esposizione permanente che documenta l’arte italiana tra ‘800 e ‘900.
Al suo interno sono esposte tele di Pellizza da Volpedo e opere dei più importanti artisti italiani esponenti della pittura divisa, come Longoni, Nomellini e Morbelli.
Museo Archeologico
Raccoglie più di 2000 reperti archeologici, attribuiti a un periodo che va dalla preistoria fino all’alto medioevo, è un’affascinante testimonianza della storia locale.
Atelier Sarina
Allestito all’interno del Palazzo Guidobono, è una sorta di museo dedicato al Maestro burattinaio Peppino Sarina, che visse e operò a Tortona nella prima metà del ‘900 e che fu uno tra i maggiori esponenti dell’ambito del teatro di figura.
Museo Diocesano d’arte Sacra
Al suo interno si può seguire un percorso che si articola in diverse sezioni e che raccoglie opere provenienti dal Palazzo vescovile, dal Seminario, dalle parrocchie della Diocesi e dalle Collezioni Civiche.
Eventi
Carnevale Vhoese
Si festeggia il Martedì Grasso ed è una delle manifestazioni più antiche del Tortonese.
I primi cenni risalgono agli inizi del Settecento, in queste occasioni la popolazione usava – appunto – trovarsi il Martedì Grasso per il Banchetto del contado, ognuno portava vivande da mangiare insieme.
Agli inizi dell’Ottocento questa iniziativa si è trasformata nel Carnevale Vhoese.
È una tradizione che non si è mai interrotta, neppure durante le due guerre mondiali. Ogni anno nella piazza della chiesa, vengono distribuiti polenta – fatta con farina di mais ottofile, una varietà macinata rigorosamente a pietra – e salamini insaccati da norcini locali.
Sagra dell’agnolotto Vhoese
È una manifestazione organizzata a fine estate dalla Società Mutuo Soccorso del paese ed è dedicata al piatto tipico del borgo: l’agnolotto.
La prelibatezza di Vho
L’agnolotto (anlôt), è il primo piatto tipico delle grandi festività del passato.
È una pasta ripiena di stufato di solo manzo, cotto a fuoco lento con vino rosso; la sfoglia è preparata con farina 00, amalgamata con uova e acqua.
Gli anlôt sono conditi con il sugo dello stesso stufato con cui è stato fatto il ripieno, ma è possibile gustarli anche in brodo, sebbene gli amanti di questo piatto li preferiscano “annegati” nel barbera, ovviamente dei Colli Tortonesi.
Il vino di Vho
Il Timorasso: è un vitigno autoctono a bacca bianca presente fin dai tempi remoti, anche se solo di recente i viticoltori locali hanno ripreso ad impiantare.
La Doc Derthona Timorasso è uno dei più rinomati vini bianchi piemontesi.
Nelle cantine presenti nel borgo si può assaggiare vino color oro, accompagnandolo con un piatto di salumi o di formaggi prodotti nella zona.
Nato in un torrido ferragosto del 1968 a Milano, dove vive tutt’ora.
Si considera vecchio fuori, ma giovane dentro: in realtà è vecchio anche dentro.
La scrittura è per lui un piacere più che una passione, dal momento che – sua opinione – la passione stessa genera sofferenza e lui, quando scrive, non soffre mai, al massimo urla qualche imprecazione davanti al foglio bianco.
Lettore appassionato di generi diversi, come il noir, il thriller, il romanzo umoristico e quello storico, adora Calvino, stravede per Camilleri e si lascia trascinare volentieri dalle storie di Stephen King e di Ken Follett.
Appassionato di musica, ascolta di tutto: dal rock al blues, dal funky al jazz, dalla classica al rap, convinto assertore della musica senza barriere.
Nel 2020 è uscito il suo primo romanzo, dal titolo “L’occasione.”, genere umoristico.
Ha detto di lui Roberto Saviano:”Non so chi sia”.