L’epidemia Covid-19 ha premuto il tasto Pause alla musica dal vivo. Il recente DPCM che conferma l’effettiva ripresa dal 18 maggio per molti settori, industria musicale compresa, ha contemplato una serie di restrizioni che hanno indotto diversi organizzatori a considerare il rinvio o addirittura l’ annullamento di diversi eventi musicali dell’estate italiana. Nel nuovo decreto, infatti, la data stabilita per la ripartenza di concerti e spettacoli teatrali è prevista per il 15 giugno, a patto che si seguano delle rigide regole imposte sia per spettatori, che per addetti ai lavori.
Concerti dal 15 giugno: le nuove regole
Nel dettaglio, il DPCM prevede alcune restrizioni comuni a sale teatrali, cinematografiche e concerti:
1) Posti a sedere preassegnati e distanziati, a condizione che sia comunque assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro.
2) Il numero massimo di 1000 spettatori per spettacoli all’aperto e di 200 persone per spettacoli in luoghi chiusi, per ogni singola sala.
3) Restano sospesi gli eventi che implichino assembramenti in spazi chiusi o all’aperto, quando non è possibile assicurare il rispetto delle condizioni
Il DPCM dedica, inoltre, una sezione specifica dell’allegato 9 per gli spettacoli dal vivo con 13 regole, di cui 6 in comune per spettacoli teatrali e concerti:
1) Mantenimento del distanziamento interpersonale, anche tra gli artisti.
2) Misurazione della temperatura corporea agli spettatori, agli artisti e a ogni altro lavoratore nel luogo dove si tiene lo spettacolo, impedendo l’accesso in caso di temperatura superiore a 37,5 °C.
3) Utilizzo obbligatorio di mascherine per gli spettatori.
4) Utilizzo di idonei dispositivi di protezione individuale da parte dei lavoratori, che operano in spazi condivisi e/o a contatto con il pubblico.
5) Garanzia di adeguata periodica pulizia e igienizzazione degli ambienti chiusi e dei servizi igienici di tutti i luoghi interessati dall’evento, anche tra i diversi spettacoli svolti nella medesima giornata.
6) Adeguata aereazione naturale e ricambio d’aria e rispetto delle raccomandazioni concernenti sistemi di ventilazione e di condizionamento.
Per quanto giuste, queste regole risultano particolarmente rigide per eventi musicali in cui il rispetto delle stesse limiterebbe e sminuirebbe lo spirito del concerto. Per non parlare, poi, del danno economico che queste porterebbero, riducendo drasticamente il numero degli addetti ai lavori.
Concerti annullati e rinviati: le polemiche
Assomusica, l’Associazione italiana degli Organizzatori e Produttori di Spettacoli di musica dal vivo, con un comunicato stampa ha annunciato ufficialmente il rinvio dei grandi eventi (tour nei palazzetti, stadi, festival) previsti nel 2020 al 2021.
“I grandi eventi live si fermano, alla luce delle disposizioni governative in tema di salute pubblica che vietano assembramenti di persone. Una decisione condivisa dalla gran parte dei produttori e organizzatori di spettacoli di musica dal vivo, che fanno sentire unita la loro voce. Un segnale necessario che non significa che la musica dal vivo si arrenderà”.
Di ora in ora si susseguono nuovi comunicati che annunciano il rinvio dei live di artisti italiani e di fama internazionale. La lunga lista va da Tiziano Ferro, Vasco Rossi, a Lenny Kravitz e Paul McCartney i cui concerti previsti (Lucca e Napoli) sono addirittura stati annullati. Non l’unico, ma il più grande caso in cui l’annullamento non prevede rimborso, bensì l’erogazione di un voucher di pari valore. La decisione presa da Ticketone non ha raccolto approvazioni, ma ha dato luogo ad importanti petizioni a livello nazionale: il Codacons ha avviato una class action contro i voucher e i fan dell’ex Beatle si sono fatti sentire cantando Yesterpay, richiamando la celebre canzone, sventolando i tickets che non verranno mai rimborsati.
#scendoinpalco e l’iniziativa di Max Gazzè
Se le restrizioni della fase 2 hanno azzerato i grandi eventi dal vivo in calendario per quest’estate, un artista ha deciso di annunciare una serie di concerti con l’intento di sperimentare un nuovo tipo di live, ridando la dignità del lavoro a chi è fermo, riaccendendo la musica. Lui è Max Gazzè:
“Scendo in palco per 1000 posti a sedere insieme a coloro che da anni mi accompagnano e senza i quali non esisterebbero i concerti, dai musicisti allo staff che lavora dietro le quinte.
Ripartiamo dopo i minuscoli locali degli inizi, i club, i teatri, l’Arena di Verona, le Terme di Caracalla e i grandi festival, ripartiamo per far sì che questo piccolo spazio diventi una cosa grande per tutti. Non dimentichiamoci di quello che una musica può fare!”
Noi siamo pronti a ripremere Play.
Laureata in marketing e masterizzata in comunicazione e altro che ha a che fare con la musica. Fiera napoletana, per metà calabrese e arbëreshë, collezionista compulsiva di vinili, cd o qualsiasi altro supporto musicale. Vanto un ampio CV di concerti e festival.