Robert Plant: dai Led Zeppelin ai 76 anni di successi

Fonte copertina: Optima Magazine

 

Di recente Robert Plant, leader dei Led Zeppelin ha raccontato cosa ha fatto durante i mesi del suo lockdown a causa della pandemia, e nonostante oggi sia il suo compleanno, il regalo vorrebbe farlo lui ai fans nel caso venisse a mancare. Il che non sarebbe affatto una buona idea, caro Plant, ma in questi ultimi tempi bisogna essere pronti a tutto.

Il regalo ai fan

«Ho archiviato e sistemato con una parvenza di ordine tutte le avventure che ho avuto nella musica, gli album e i progetti non finiti».

Il cantante dei Led Zeppelin ha infatti raccolto tutto quello che ha fatto nella sua carriera solista e anche prima della storica band, tornando al lontano 1966 quando cantava con la sua prima band, i Band of Joy in cui suonava anche John Bonham.

Plant ha anche rivelato ciò che ha detto ai suoi figli ovvero: “che quando non ci sarò più devono rendere disponibile tutto il mio archivio gratis al pubblico. Voglio mostrare quante cose strane sono successe dal 1966 ad oggi”

Fonte foto: rollingstone.it

Un uomo che ha sempre guardato al futuro, nonostante il suo passato si scriva da solo e sia esattamente dietro alle sue spalle. Non si è mai soffermato troppo sul ciò che è stato il suo leggendario contributo con i Led Zeppelin, nei quali è entrato nel 1968 dopo essere stato segnalato a Jimmy Page da Terry Reid (che era la sua prima scelta) mentre cantava in un college di Birmingham in una band con un nome stranissimo Hobbstweedle.

Indiscrezioni raccontano che alla prima audizione con Page, Robert  abbia esordito con Somebody to Love dei Jefferson Airplane, convincendo da subito il talentuoso chitarrista che ha affermato: «Appena l’ho sentito cantare ho pensato: deve avere dei problemi personali o essere un tipo molto difficile perché non è possibile che con questa voce non sia già famosissimo»

Il concerto più triste

Anche gli uomini piu forti, quelli del grande rock, quelli che sul palco credi di non poter distruggere mai, un giorno si trovano davanti a sfide improvvise e difficili.

Per Robert, il momento piu complicato della sua vita arriva poche ore di prima di un concerto al Superdrome di New Orleans dove circa 80mila persone attendono i Led Zeppelin, sbarcati nel Nuovo Continente per il tour. Una chiamata della moglie, lo avvisa che il figlio Karac, che allora aveva solo cinque anni sta molto male. Due ore dopo arriva una seconda chiamata Karac Plant è morto, per mano di un virus che ha intaccato il suo stomaco.

Il tour manager Richard Cole ha di fronte a sé un uomo distrutto. E una band letterlamente a pezzi. Il 26 luglio 1977 la carriera dei Led Zeppelin prende una strada tortuosa, fatta di dubbi, scossoni e instabilità. Il tour negli Stati Uniti viene immediatamente annullato. Un anno, quell’anno, in cui la band britannica ha dovuto affrontare una miriade di problemi legati alla vita e al succeso: John Bonham continua nella sua eclissi alcolica, Jimmy Page è ancora schiavo della droga e l’equilibrio per lui è sempre più labile.

Ma è proprio nei momenti piu difficili che l’affetto di un gruppo con basi solide si presenta e prova a rimettere insieme le macerie. Un anno dopo rimetterà tutto in piedi grazie anche all’aiuto dei compagni. Robert dedica al figlio scomparso le canzoni All My Love e I Believe, necessarie catarsi dopo tanto struggimento e dramma.

La lettera della madre

Robert Plant ha raccontato che tra le cose che ha recuperato del suo passato c’è anche una lettera che sua madre Annie gli ha scritto per convincerlo a lasciare il suo sogno ovvero la musica e trovarsi un lavoro: «Quel posto da contabile a Stourport-on-Severn è ancora disponibile, perché non torni a casa e facciamo finta che non sia successo niente?» scriveva la madre.

E Plant ci ha provato, ha studiato da contabile per due settimane, prima di andarsene ed inseguire il suo sogno  a 16 anni: «Ho iniziato la mia vera educazione con la musica, passando da un gruppo all’altro e approfondendo la mia conoscenza del blues» ha raccontato.

Oggi, Robert Plant di anni ne compie 75 ed è felice di aver messo ordine nei ricordi e nelle registrazioni che raccontano il suo viaggio nella musica, nella sua vita e nella sua carriera, che fino ad un anno fa  continuava con i suoi progetti solisti, collaborando con Alison Krauss ai dischi con i Band of Joy e i Sensational Space Shifters.

Insomma grazie Robert per questi 76 anni di regali ai tuoi fan e al mondo della musica. Buon compleanno!