Il Festival di Sanremo alla seconda serata srotola giù per le scale dell’Ariston non persone, ma un lungo strascico rosso di ginguanta metri, gentilmente offerto da Cristiano Malgioglio. Dalla platea si eleva un “sei bellissimo” rivolto a Carlo Conti. Sta diventando un vizio. Intanto in quel mezzo chilometro di tessuto è possibile leggere una parte (perchè gli altri avanzano) degli autori della prima canzone in gara, quella di Rocco Hunt, che si precipita sul palco dopo una velocissima sfida di giovani sanremini condotta da Cattelan.
Carlo Conti maniaco del controllo e del tempo che scorre è un Milly Carlucci al maschile, dallo stile disinvolto ma pur sempre impostato e, affettuosamente tendente alla virata cringe. Lo vedi, al rientro dopo ogni breve pausa, affannarsi ad invitare quelli dalla vescica suscettibile a riaccomodarsi, per poi risvegliare la platea sparando a palla per un numero imprecisato di volte Tutta l’Italia, Tutta l’Italia, Tutta l’Itali-a, il jingle che fino a sabato rischierà di ammazzare il sistema nervoso dei più.
Il momento “I Migliori anni” gli scappa facile. Su i braccialetti! Carlo Conti aizza folle di boomer dai polsi luminosi sulle note di Pupo e di altre hit italiane di una certa epoca. Per fortuna c’è chi riporta tutto sulla retta via. La petizione per un festival con Nino Frassica no stop farebbe record di firme raccolte.
Settembre e Alex Wyse, pronti per sfidarsi domani nella finale di Sanremo Giovani, li abbiamo liquidati allo stesso modo con cui Conti rifila uno sticavoli in gigantografia alla simulazione (fallita) di commozione di Francesca Michielin a fine esibizione. Nonostante ciò, Settembre e la sua Vertebre avrebbe potuto volare tranquillamente in corsia di sorpasso in gara con i big.
Supermega ospite della serata, l’internazionalissimo Damiano David dei Måneskin senza i Måneskin sorprende per aver utilizzato la lingua italiana, ormai in disuso per la popstar bazzicante i salotti ammericani. Però spettina e convince con Felicità di Lucio Dalla.
15 le canzoni riascoltate. Alla seconda serata si crea, secondo una magia che si rinnova anno dopo anno, una inspiegabile familiarità con i pezzi. Li analizzi, li giustifichi, ci crei su una polemica dopo aver metabolizzato testo e voce, melodia e formula tormentonistica di cui al primo ascolto.I giudizi si fanno più severi, più strutturati e decisi e pensi proprio di poterci costruire una carriera su quel talento di critico annualmente riscoperto. Ti ritrovi a dubitare di te stesso quando ti lasci affascinare dal corsivo di Rkomi, ti arrabbi insieme a Fedez, sogni di correre in verdi prati con Lucio Corsi mentre ci caschi di nuovo con Achille Lauro.
La sala stampa ed il televoto hanno decretato, ad un orario commovente anche questa sera, la top 5 randomica, citando il conduttore.

Laureata in marketing e masterizzata in comunicazione e altro che ha a che fare con la musica. Fiera napoletana, per metà calabrese e arbëreshë, collezionista compulsiva di vinili, cd o qualsiasi altro supporto musicale. Vanto un ampio CV di concerti e festival.