Non credo molto alle classifiche dei libri, non sono neppure certa che un libro vada classificato, perché ogni libro, ogni storia, ogni racconto è a sé; ma come ogni anno che si rispetti, soprattutto in questo duemilaventi – che tutti quanti non vediamo l’ora che finisca – è un bene tirare le somme. Ed ecco, qui, la classifica dei libri di narrativa letti, straletti e riletti in questo anno pandemico, dove il mondo forse è davvero meglio se scritto su un foglio di carta. L’abbiamo visto: non sempre è andato tutto bene, però ecco, magari, con un libro tra le mani, va meglio. Non vi racconterò le trame, semplicemente perché cercarle in internet per poi raccontarvi qualcosa che non ho mai letto mi sembra poco professionale e giornalistico. Sappiate però che sono sicuramente dei bei libri, in fondo se sono stati messi in una classifica, un motivo (ma anche più di uno) ci sarà.
Ecco la classifica dei cinque libri italiani più letti in Italia:
1. Una lettera per Sara – De Giovanni (Rizzoli)
2. Come un respiro – F. Ozpetek (Mondadori)
3. I leoni di Sicilia – S. Auci (Nord)
4. I cerchi nell’acqua – A. Robecchi (Sellerio)
5. Ovunque tu sia, saremo insieme – M. Sicignano (Mondadori)
Ma anche la letteratura straniera ci ha omaggiati con opere che hanno fatto brillare gli occhi ai lettori, perciò ecco a voi i cinque titoli stranieri più letti nel bel paese.
1. Ballata dell’usignolo e del serpente – S. Collins (Mondadori)
2. Se scorre sangue – S. King (Sperling & Kupfer)
3. Cambiare l’acqua ai fiori – V. Pèrrin (E/O)
4. Lo scarafaggio – I. McEwan (Einaudi)
5. Finchè il caffè è caldo – T. Kawaguchi (Garzanti)
Nelle librerie spesso ci si ferma, si prende tra le mani quel libro che, a colpo d’occhio, pare più adeguato già dalla copertina a quello che siamo e a quello che stiamo vivendo e lo compriamo. In questo modo, senza spiegarvi assolutamente niente, senza raccontarvi nulla, senza dirvi se chi ha scritto questo articolo li abbia letti o meno, lasciatevi trasportare dai colori, dai titoli, da quello che potrebbe essere scritto e che voi non vedete oppure non sapete e fatevi (o fate) un regalo di quelli che restano, in questo strano Natale. Magari seguendo i vostri gusti e quelli di questa classifica.
Mi chiamo Alessia, scrivo per difendermi, per proteggermi e per dare una mia visione del mondo, anche se in realtà io, una visuale su tutto quello che accade, non ce l’ho, e probabilmente non l’ho mai avuta. Ho paura di ritrovarmi e preferisco perdermi.
Culturalmente distante dal pensiero comune. Emotivamente sbagliata. Poeticamente scorretta. Fiore di loto, nel sentiero color glicine. Crisantemo all’occorrenza. Ho più paure che scuse. Mi limito a scrivere e leggere la vita. Mi piace abbracciare Biscotto, anche da lontano. Anche se per il mondo di oggi sembra tutto più difficile.
Scrivo per questo magazine da circa un anno. Ho pubblicato anche un libro ( ma non mi va di dire il titolo perché qualcuno penserebbe “pubblicità occulta”). Ho aperto un mio blog personale: “Il Libroletto” dove recensisco libri per passione.