È stato presentato alla 77^ Mostra del cinema di Venezia, Via con me, un film documentario – o docu-film, per chi vuole essere al passo con le mode lessicali – dedicato a uno dei musicisti più eclettici che il Belpaese possa vantare al mondo intero: Paolo Conte.
Il film, che verrà proiettato nelle sale solo il 28,29 e 30 settembre, si snoda attraverso la carriera artistica e la vita privata del compositore astigiano, in base alle testimonianze di colleghi che lo hanno conosciuto o che hanno lavorato con lui, come Roberto Benigni, Stefano Bollani, Francesco De Gregori, Vinicio Capossela, Renzo Arbore, Vincenzo Mollica, per citarne alcuni, il tutto è reso magico dalla voce narrante di Luca Zingaretti, noto al grande pubblico come l’interprete del Commissario Montalbano.
Grandi protagoniste, naturalmente, le canzoni interpretate da lui, come Vieni via con me, Bartali, Sotto le stelle del jazz, Genova per noi, e i brani portati al successo da grandi interpreti: Adriano Celentano, Caterina Caselli, Enzo Jannacci, giusto per nominare i più importanti.
Non c’è solo la sua musica a essere raccontata nella pellicola, anche le sue passioni, come il jazz, l’enigmistica, il cinema;
Il regista, Giorgio Verdelli, ha attinto a piene mani dall’archivio personale di Paolo Conte, utilizzando interviste inedite, stralci dai vari tour internazionali, ma anche momenti intimi del cantautore.
Biografia
Paolo Conte è nato ad Asti nel 1937, ha svolto la professione di Avvocato che ha abbandonato nel 1974, per dedicarsi a tempo pieno alla musica.
Cantautore, paroliere, polistrumentista – oltre al pianoforte suona il trombone e il vibrafono – si è distinto nel campo nazionale e internazionale, come un musicista innovativo e come un interprete sobrio, ma con stile.
Si è occupato con grande impegno anche di pittura, ciò gli ha valso la Laurea Honoris Causa, conferita dall’Accademia di belle Arti di Catanzaro.
Non è un caso che Roberto Benigni abbia detto di lui:”Si parla di un Principe della musica italiana, si chiama Conte, c’è già una nobiltà nel nome, ma è un Principe”.
Riconoscimenti
Ha collezionato sei targhe Tenco, un Premio Tenco alla carriera, un David di Donatello e un Nastro d’argento.
Gli sono stati conferiti il titolo di Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana, nel 1999 dall’allora Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, la Medaglia d’oro ai Benemeriti della cultura e dell’arte, il titolo di Chevalier dans l’Ordre des Arts et Lettres, ricevuto dal Ministero della cultura francese, e la Grande médaille de Vermeil, massima onorificenza della città di Parigi.
Non perderti per niente al mondo, lo spettacolo d’arte varia.
Nato in un torrido ferragosto del 1968 a Milano, dove vive tutt’ora.
Si considera vecchio fuori, ma giovane dentro: in realtà è vecchio anche dentro.
La scrittura è per lui un piacere più che una passione, dal momento che – sua opinione – la passione stessa genera sofferenza e lui, quando scrive, non soffre mai, al massimo urla qualche imprecazione davanti al foglio bianco.
Lettore appassionato di generi diversi, come il noir, il thriller, il romanzo umoristico e quello storico, adora Calvino, stravede per Camilleri e si lascia trascinare volentieri dalle storie di Stephen King e di Ken Follett.
Appassionato di musica, ascolta di tutto: dal rock al blues, dal funky al jazz, dalla classica al rap, convinto assertore della musica senza barriere.
Nel 2020 è uscito il suo primo romanzo, dal titolo “L’occasione.”, genere umoristico.
Ha detto di lui Roberto Saviano:”Non so chi sia”.