La televisione mediamente è fetecchia, soprattutto nelle serie italiane o americane (Netflix HBO Fox Endemol etc), le quali ordiscono, sia manifestamente che sotto traccia, un vero e proprio lavaggio del cervello. Ecco, in questo panorama (che non guardo) giovedì sera ho scoperto casualmente una serie tv europea del 2019; una co-produzione tra Repubblica Ceca, Polonia ed Ucraina.
Un noir psicologico che si snoda tra 3 città: Praga, Varsavia e Odessa. Scordatevi le menate angloamericane dei diritti civili, tipiche di radicalchic lgbt e compagnia cantante. Nei primi 4 episodi (su 10) sceneggiatura e regia sono magistrali nel sottolineare, tramite i 3 investigatori coinvolti, diversi aspetti: il legame saldo con la propria famiglia di origine, sia nel bene che nei traumi infantili e/o di gioventù; la vacuità, l’effimero, la pericolosità, la menzogna, la criminalità e il male che si celano dietro l’ambizione (di giovani vuote e superficiali arriviste) di successo ed agiatezza del materialista mondo occidentale; l’architettura, la società, il modus vivendi e pensandi delle tre città coinvolte (di Odessa e Varsavia ho avuto la possibilità di conoscerne virtù e vizi); la corruzione e le devianze che si celano, inesorabilmente, dietro maschere di ruoli di successo (politico economico istituzionale). Ottima fotografia, trama intrigante e ruoli affascinanti; chi l’ha pensata scritta e realizzata, questa serie, dimostra sia di conoscere quei paesi che l’animo e la psiche umana. Altro merito: non è politicamente corretto.
Attendiamo con piacere gli altri episodi (ciascuno di circa 50 minuti); è un viaggio dentro sé stessi.