Villetta Barrea è un borghetto davvero suggestivo nel cuore verde delle montagne abruzzesi, immerso del famoso Parco Nazionale degli Abruzzi tra Lazio e Molise. È un incantevole luogo turistico dove scorre il fiume Sangro ai piedi del Monte Mattone.
Villetta Barrea si sviluppa attorno ad un castello edificato nel 1300 eretto nella parte più alta dell’antico paesello. Ogni angolo e scorcio -in cui spicca la pineta di Pinus Nigra- di questa meraviglia, centro storico compreso, ne raccontano la sua storia e la sua totale quotidianità.
Il borgo, attraversato dal fiumiciattolo Sangro che si addentra in una gola dai ripidi fianchi boscosi prima di immettersi con l’occhio e i piedi (sopratutto) nel vicino Lago di Barrea, è popolato da tantissimi cervi. Questi meravigliosi animali sono di casa perchè qui la ricca varietà di flora e fauna boschiva permette loro di vivere.
La posizione di Villetta Barrea all’interno del Parco Nazionale degli Abruzzi è un elemento di forte attrattività per il turista favorisce l’arrivo di numerosi visitatori, soprattutto nella tra la stagione estiva e quella prmaveriale. Anche se pure in autunno e in inverno, lo spettacolo è tutt’altro che da sottovalutare (Covid-19 permettendo).
La storia
La parte storica del borgo la ritroviamo soprattutto tra le mura, fortificate del castello (costruito nel 1300) e nei luoghi dove sono stati allestiti i vari musei del luogo. Insomma qui la cultura, la storia, l’arte soprattutto quella delle chiese, fanno da sfondo ad un luogo magica. E sono proprio le chiese, la culla della bellezza artistia di Barrea, edifici come la Chiesetta di San Sebastiano oppure l’antica Chiesa di Santa Maria Assunta di cui oggi rimangono solo i ruderi, Essa infatti venne costruita nella parte più alta del paese raggiungendo il suo massimo splendore negli anni tra il 1700 ed il 1800 quando venne arredata con altari marmorei policromi e affreschi. Venne distrutta dai terremoti del 1901 e 1915 è stata ricostruita ex novo, al suo interno sono conservate le spoglie di S. Vincenzo Martire traslate a Villetta nel 1778. Un’altra luogo di culto molto suggestivo è la Chiesa di San Michele Arcangelo, piccola chiesetta che sorge nella storia dapprima comer monastero benedettino, al centro dell’edificio si trova un sontuoso ciborio cinquecentesco tutto affrescato.
Cosa fare
Sono tantissime infatti le attività all’aria e la primavera, lo sappiamo tutti è la stagione ideale per le passeggiate a piedi, a cavallo oppure in bicicletta, per ammirare posti da sogno. Mentre durante l’estate è possibile ricercare refrigerio, tranquillità e divertimento con un piacevole bagno nel lago. In autunno, lo spettacolo è assicurato: i caldi colori delle foglie dei boschi e il bramito dei cervi in amore costituiscono lo scenario ideale per rilassanti e romantici fine settimana. Mentre nel lungo e freddo inverno, da dicembre ad aprile, la neve fa da padrona e tra una sciata e l’altra è possibile partecipare a degustazioni guidate e passeggiate di nordic walking.
Non bisogno poi dimenticare la cultura e quindi la visita ai musei del borghetto, anche con i propri bimbi. Il Museo dell’acqua nel quale ammirare una fantastica riproduzione a grandezza naturale dell’originale tramoggia in legno e delle macine da farina. Ed un percorso pittorico che conduce alla scoperta delle zone umide, dei grandi laghi naturali e di quelli artificiali. Il Museo della Transumanza, luogo di studio, sapere e di documentazione sul fenomeno della pastorizia transumante in cui è possibile far prendere parte a scolareche e a bambini al laboratorio didattico del gusto e del paesaggio.
Il Museo della Torre Medievale, luogo in cui sono custoditi diversi pezzi di arredo dell’antica Chiesa di Santa Maria Assunta, distrutta dal potente terremoto della Marsica del 1915.
Particolarmente sentite sono le feste di paese e rustiche in onore dei Santi Patroni del luogo Vincenzo e Barbara, rispettivamente la terza domenica di Luglio e la domenica successiva al Ferragosto.
Insomma, un altro luogo d’altri tempi che vale la pena visitare, quando la pandemia sarà fnalmente sconfitta. Non dimentichiamoci mai di quanto è bella l’Italia, partendo proprio da questi piccoli luoghi incontaminati.
Mi chiamo Alessia, scrivo per difendermi, per proteggermi e per dare una mia visione del mondo, anche se in realtà io, una visuale su tutto quello che accade, non ce l’ho, e probabilmente non l’ho mai avuta. Ho paura di ritrovarmi e preferisco perdermi.
Culturalmente distante dal pensiero comune. Emotivamente sbagliata. Poeticamente scorretta. Fiore di loto, nel sentiero color glicine. Crisantemo all’occorrenza. Ho più paure che scuse. Mi limito a scrivere e leggere la vita. Mi piace abbracciare Biscotto, anche da lontano. Anche se per il mondo di oggi sembra tutto più difficile.
Scrivo per questo magazine da circa un anno. Ho pubblicato anche un libro ( ma non mi va di dire il titolo perché qualcuno penserebbe “pubblicità occulta”). Ho aperto un mio blog personale: “Il Libroletto” dove recensisco libri per passione.