L’Emilia Romagna coltiva il futuro

Ogni albero produce in media dai 20 ai 30 litri di ossigeno al giorno, così si legge sul sito della Società Italiana di Arboricoltura, ma ogni uomo ha bisogno di circa 300 litri di ossigeno al giorno per vivere. Queste poche informazioni rendono già evidente l’importanza dell’iniziativa che sta portando avanti il Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini. In programma c’è la messa a dimora di circa 4,5 milioni di alberi, uno per ogni abitante. Comuni, associazioni, scuole, imprese ma anche singoli cittadini potranno rivolgersi ai vivai accreditati per ottenere gratuitamente gli alberi che, grazie alla geolocalizzazione, potranno essere seguiti singolarmente per curarne e monitorarne la crescita. Sono state selezionate le tipologie di vegetazione più adatte al territorio rispettandone la varietà, specie autoctone adatte a zone collinari, di montagna e a fasce costiere.

 

Risorse necessarie e risultati attesi

 

Una spinta ecologica di grande impatto, che promette di abbattere ogni anno 44mila tonnellate di anidride carbonica contrastando in un difficile braccio di ferro le continue emissioni, che vengono rilasciate nell’ambiente dall’insano modo di vivere che l’essere umano ha fatto proprio. Un polmone verde tutto italiano che porterà a una riqualificazione delle città ma anche alla creazione di nuovi spazi naturali da poter visitare, come il bosco tematico che si prevede di realizzare lungo l’asta del Po. Un intervento di rilievo, con cui si prevede di riuscire a neutralizzare ogni anno i danni ambientali generati da circa 26mila automobili. Una promessa che diventa realtà, il 30 Dicembre del 2019 Bonaccini piantava il primo ulivo annunciando l’intenzione di fare dell’Emilia Romagna un “Corridoio verde”: dal prossimo 22 Giugno sarà possibile ritirare i primi alberi da piantare. Cinque anni e 1.6 milioni di euro per un progetto che ha come obiettivo il benessere dei cittadini, la tutela di quello che è il nostro vero habitat naturale, un investimento di cui poter godere nel presente e da poter lasciare alle future generazioni. È auspicabile che il virtuoso esempio possa essere presto seguito da altre regioni innescando una tendenza positiva che migliorerebbe di molto la qualità della vita dell’intera nazione. Nella frenetica vita di cui si siamo resi vittime, il silenzioso lavoro di un albero, discreto collaboratore per la nostra sopravvivenza, passa spesso inosservato, ci auguriamo che il progetto di Bonaccini sia solo il primo passo verso un futuro sostenibile e consapevole.