Occhi incollati ai cellulari, apri e chiudi Instagram, un giro sul social dei boomer, una navigata veloce su TikTok. Chiudi tutto tra una commento critico, un’indignazione e un apprezzamento. Ti riprometti di non aprire più nulla, ma ti ricordi di non aver visto che ore fossero. Riprendi in mano il telefono e via d’accapo nuovamente nel loop, nella costante attesa di feedback elargiti sottoforma di reazione alle stories.
Dopo un live importante, tra i primi dopo un anno di stop forzato causa pandemia, lo immaginiamo, come ha lui stesso raccontato, su Instagram alla ricerca di reazioni e commenti a caldo. “Piaciuto il concerto?” chiederà ad una fan che appare di spalle in foto. “Carino” risponderà la ragazza misteriosa.
Giovanni Luca Picariello, in arte Ghemon, non è immune al giudizio altrui e baserà su quel curioso scambio di battute in chat tutte le più profonde e romantiche riflessioni su aspettative disattese e amori mai nati.
Be Alternative Festival
Il 22 agosto scorso la Sila cosentina ha dato in prestito uno dei suoi paesaggi più belli all’incredibile evento del Be Alternative Festival con Villazuk, Duff e Ghemon. Un palco naturale sul lago Cecita che ha visto la Calabria ed il Parco della Sila protagonisti assoluti di una giornata di musica no stop dalle 13 alle 20:00.
L’evento
Il prato, in corrispondenza delle bandierine che assicurano il distanziamento di 1metro, comincia a colorarsi dei teli di chi ha deciso di godersi lo spettacolo dall’inizio, accompagnandosi all’odore del panino con la salsiccia e la birra a km0. L’anfiteatro naturale inizia a riempirsi già dalle 13 con il djset di Fabio Nirta, seguito dai Villazuk, band della Presila e i Duff, per un tuffo nella Cosenza punk rock anni ’90.
Preso il posto in prima fila laterale, lo spettacolo è sì davanti, ma anche dietro. Voltarsi e vedere tanta gente nella trepidante attesa che cominci il live in un contesto del genere è davvero emozionante e non solo per la pandemia che per troppo tempo ci ha privatodi eventi del genere. La Calabria, la Sila, luoghi d’infanzia e di famiglia, diventano incredibilmente lo scenario perfetto per una vera ripartenza. La spensieratezza e la felicità pre-concerto assume le mille sfumature giallo-arancioni del sole che sta per calare e dei campi sterminati tutt’attorno, gli stessi che giorni e ore prima di allora sono stati percorsi dai trattori che hanno permesso di realizzare quel palco vista lago.
Il “Momento perfetto”
Dalle 18:30 Ghemon domina la scena. Il soul e l’hip hop vecchio stile ti rapiscono in un inconsapevole ondeggiamento del corpo al ritmo della ricca setlist proposta. Interazione spontanea tra una canzone e l’altra: il pubblico chiacchiera con un amico, Ghemon, quello che condivide pensieri e riflessioni, aspettative e obiettivi propagando dal lago alla collina un’ondata di positività.
“E vissero feriti e contenti” è l’ultimo album da cui sono tratte gran parte delle tracce della serata, accompagnate da hit storiche e attese. Musica e paesaggio si fondono al suono dell’impeccabile voce di Ghemon (dal vivo una grandissima conferma) che pur essendo protagonista, lascia che chi è di fronte a lui goda del miracolo quotidiano che sta per compiersi: il sole cala dietro le colline del lago, l’acqua riflette i toni dell’arancione e illumina naturalmente il palco e i volti di migliaia di persone.
Fonte foto: Aldo Torchia - Be Alternative Festival
Le ore sono trascorse velocemente, i social e i commenti li abbiamo lasciati da parte. Il telefono è rimasto in tasca, ma è valsa la pena riprenderlo per immortalare il “Momento Perfetto”.
Laureata in marketing e masterizzata in comunicazione e altro che ha a che fare con la musica. Fiera napoletana, per metà calabrese e arbëreshë, collezionista compulsiva di vinili, cd o qualsiasi altro supporto musicale. Vanto un ampio CV di concerti e festival.