L’ultimo battito di Charlie Watts: si è spento l’amato batterista dei Rolling Stones

Fonte immagine copertina: Rock News, Virgin Radio

La notizia ufficiale è una vera doccia gelata per i fan di tutto il mondo e per il mondo della musica in generale. Le prime parole le rilascia Bernard Doherty dal Sun, agente del grande batterista dei Rolling Stones: «È con immenso dispiacere che annunciamo la morte dell’amato Charlie Watts. È andato in pace oggi in un ospedale londinese circondato dai familiari. Charlie era un marito, un padre e un nonno amato nonché, in quanto membro dei Rolling Stones, uno dei più grandi batteristi della sua generazione. In questo momento difficile chiediamo che la privacy della famiglia, dei membri della band e degli amici più stretti sia rispettata».

La notizia ovviamente ha fatto il giro del mondo approdando sulle piu grandi testate giornalistiche musicali come l’omonimo Rolling Stones ed il Guardian, passando poi tra le varie pagine social. Insomma, una bomba che rimbomba potente come la gran cassa della sua batteria. Quella di Charlie. Quella alla quale lui ci aveva abituato.

Fonte Foto: Buscadero

Aveva ottant’anni, anzi per la precisione, ottantadue e stava organizzando l’ennesimo tour (stavolta dal vivo) con la sua band, insieme al “suo cantante” Jagger. Ma solo tre settimane prima aveva annunciato che per motivi di salute non sarebbe riuscito a seguire gli Stones nel tour americano che sarebbe partito nel mese di settembre. A fare le sue veci ci sarebbe stato da Steve Jordan, session man e collaboratore di lunga data di Keith Richards.

«Ha subito un intervento pienamente riuscito», diceva un comunicato stampa diffuso dalla band, «ma i medici gli hanno prescritto un periodo di riposo. Le prove del tour inizieranno tra un paio di settimane. È un vero peccato, ma nessuno se lo aspettava». E nessuno si aspettava proprio oggi, che un’altra leggenda si spegnesse cosi. In silenzio. Eppure facendo cosi tanto rumore.

Un uomo, che nonostante vesta le vesti (scusate il gioco di parole!) di una delle leggende rock come i Rolling Stones del quale era membro, aveva da sempre condotto una vita tranquilla, fin troppo elegante, a differenza di moltissime altre rockstar e collaboratori. Eppure Charlie si era ritagliato il suo spazio. Senza dare troppo nell’occhio.

Colto, capace di scherzare anche durante la convalescenza dicendo che il suo cuore “era andato un po’ fuori tempo”. E che comunque era entusiasta di essere sostituto dal suo grande amico Jordan.

Queste le sue ultime dichiarazioni: “Dopo la sofferenza provata dai fan a causa da Covid, non voglio che chi possiede un biglietto per un concerto dei Rolling Stones venga di nuovo deluso a causa di un altro rinvio o di una cancellazione. Ho perciò chiesto al mio grande amico Steve Jordan di sostituirmi”.

L’ultimo battito a Londra

L’ultimo battito del suo cuore è stato  in un ospedale di Londra. Un vero divo riluttante e imperturbabile, se paragonato alle personalità focose dei suoi compagni di banco Mick Jagger o di Keith Richards, quelli dell’unica band britannica in grado di contendere ai Beatles il ruolo di simbolo della storia del rock mondiale.

Anni difficili questi che si sono portati via grandi della musica e del cinema. Ma come sappiamo bene, quando si tratta di un certo tipo di musica, in grado di far battere il cuore a ritmo di una batteria per assestata, si può solo affermare che “il rock, nonostante tutto non morirà mai!”.

Ciao Charlie, salutaci Jordison e D’Orazio, e mi raccomando, niente linguacce a San Pietro!