Mary Shelley

Mary Shelley: la madre di Frankenstein nasceva 224 anni fa

Tutti quanti conoscono l’opera di Mary ShelleyFrankenstein o il moderno Prometeo. Pochi, però, conoscono la vita di questa donna straordinaria. Il suo nome originario era Mary Wollstonecraft Godwin. Nacque a Londra il 30 agosto 1797, figlia della filosofa femminista Mary Wollstonecraft e del filosofo e politico William Godwin.

I primi anni e il matrimonio

Ebbe un’educazione molto libera e informale, diventando una donna mentalmente molto aperta. Grazie a suo padre, era spesso a contatto con i maggiori esponenti letterari e politici dell’epoca. Uno tra questi: Samuel Taylor Coleridge, autore della famosissima Ballata del vecchio marinaio.

Nel 1814 conobbe uno dei discepoli di suo padre, il poeta Percy Bysshe Shelley. Si innamorò di lui e i due iniziarono una relazione, pur essendo Percy già sposato. Riuscirono a sposarsi solo dopo il suicidio della moglie di Percy, ma Mary aveva già iniziato a farsi chiamare “Signora Shelley”.

La sua vita con Percy Shelley

Mary e Percy Shelley si amavano tantissimo, tuttavia la loro vita fu segnata da una serie di lutti. Ebbero tre figli, ma solo uno sopravvisse ai genitori: Percy Florence, che non seguì mai la carriera dei genitori, bensì studiò legge.

A causa della depressione, si allontanò dal marito, pur continuando ad amarlo moltissimo. I lutti che Mary stava affrontando a causa della morte dei suoi figli erano troppo grandi da sopportare, tanto che tentò il suicidio. Fu Percy a salvarla, anche se ormai il loro rapporto era quasi distrutto.

L’ultimo grande lutto avvenne proprio con la morte di Percy, che annegò mentre andava a Livorno per raggiungere Lord Byron, con cui doveva discutere per l’apertura di una rivista radicale.

La sua morte sconvolse Mary Shelley, che tuttavia si rimboccò le maniche: doveva mantenere il figlio, in qualche modo, quindi, dopo poco, partì da Genova e tornò a Londra. Lì incontrò numerose difficoltà, sia sul fronte economico, sia sul fronte sociale, dal momento che la sua relazione con Percy, pur essendo culminata in matrimonio, non era mai stata approvata. Tuttavia, Sir Timothy Shelley garantì una rendita al nipote, in onore del figlio morto.

Passò il resto della sua vita scrivendo e garantendo in tutti i modi una vita dignitosa al figlio, che le rimase vicino fino alla morte, sopraggiunta all’età di cinquantaquattro anni a causa, probabilmente, di un tumore cerebrale.

Le opere più famose di Mary Shelley: “Frankenstein”

Conosciamo già l’opera più famosa di Mary Shelley: Frankenstein o il moderno Prometeo. Questo romanzo, diventato immortale, tratta temi molto sentiti, sulla vita, la morte e la grandezza dell’uomo che può diventare la sua stessa rovina. La genesi dell’opera si ha nel 1816, quando, una sera, durante un salotto letterario, Lord Byron, grande amico degli Shelley, lanciò una sfida: scrivere un racconto di fantasmi in una notte.

Da quella sfida nacquero due racconti che raggiungeranno il pantheon dei più significativi romanzi gotici: Il vampiro di Polidori, e, appunto, Frankenstein. Mary Shelley aveva diciannove anni, all’epoca, e riuscì a pubblicare in anonimo il suo romanzo dopo un anno e mezzo, nel 1818. Dal momento che la pubblicazione era anonima, inizialmente si credette che l’autore fosse Percy. Solo successivamente si identificò Mary come la scrittrice che aveva dato i natali a quell’opera così complessa e misteriosa.

“Matilda” e “L’ultimo uomo”

Un altro romanzo fu il semi autobiografico Matilda, scritto nel 1819, ma pubblicato postumo nel 1959. In questo romanzo Matilda, la protagonista, inizia la sua vita come fece Mary Shelley stessa, con la morte di sua madre per parto. Tuttavia, la sua vita prenderà una piega diversa, dal momento che il padre porta con sé un segreto terribile, che sconvolgerà la vita di Matilda.

L’ultimo libro che merita una citazione è L’ultimo uomo, romanzo apocalittico in cui si narra dell’estinzione umana a causa di una malattia. Pubblicato nel 1826, i suoi protagonisti sono chiaramente ispirati a Percy Blisshe Shelley e Lord Byron.

Questi sono solo alcuni dei romanzi di Mary Shelley, che fu un’autrice molto prolifica. Fu anche una donna forte, libera e indipendente. Nonostante le sue numerose sofferenze, seppe sempre rialzarsi in piedi e affrontare la vita a viso aperto, seguendo sempre le sue aspirazioni e il suo cuore. Si può dire che Mary Shelley fu davvero un esempio per tutti noi.