Avete letto bene: sto parlando proprio di TikTok. I puristi storceranno il naso già di fronte al titolo di questo articolo, ma negare e dissociarsi dalla tecnologia è inutile e controproducente. I Social Network, infatti, fanno ormai parte della nostra quotidianità e rifiutare di utilizzarli a priori, lasciatemelo dire, è un po’ snob.
Ma cos’è TikTok?
Tiktok è una piattaforma digitale cinese nata nel 2016 in cui sono presenti contenuti multimediali eterogenei. Per utilizzarla, basta semplicemente scaricare l’applicazione gratuita sul proprio dispositivo mobile e creare un account. Una volta fatto, è possibile pubblicare brevi filmati (la durata massima per filmato è di tre minuti) di qualsiasi tipo. La maggior parte dei contenuti presenti sull’app è fatta di balletti, tormentoni e gag comiche. Tuttavia, esiste una percentuale di utenti che utilizza TikTok per divulgare informazioni: spesso si tratta di professionisti come medici, nutrizionisti, giornalisti e così via.
Cosa c’entra la letteratura con i balletti?
Tra gli argomenti maggiormente divulgati troviamo proprio la letteratura. Giornalisti, blogger e appassionati postano giornalmente brevi videoclip in cui commentano le ultime uscite, parlano dei propri personaggi preferiti, analizzano le trame dei romanzi, fanno paragoni acuti e danno consigli davvero interessanti. Esattamente come è accaduto su Instagram, quindi, lo spazio virtuale non è stato riempito solo da gif di gattini e “buongiornissimi” ma, anzi, è divenuto una grossa opportunità per creatori di contenuti e fruitori degli stessi.
Non ci credete?
Vi basterà sapere, allora, che il libro La canzone di Achille di cui tutti parlano adesso è uscito nel 2011. Negli ultimi mesi, il romanzo è tornato in vetta alle classifiche americane e italiane, è rimasto nella top5 di Amazon per moltissimo tempo ed è stato richiesto – nuovamente – in tutte le librerie. Questo è accaduto proprio grazie a Tik Tok: è stata proprio una famosa bookblogger statunitense a parlarne durante una sessione in cui ha nominato tutti i libri capaci di far commuovere i lettori e, da quel giorno, il passaparola è rimbalzato di nazione in nazione e di social in social, fino a far scoppiare un vero e proprio caso mediatico.
Credo che questo sia l’esempio emblematico di un fenomeno in crescita, che vede protagonista la nuova generazione di ragazzi. Internet non rappresenta il male assoluto, non è affatto uno strumento del demonio: esso è soltanto un contenitore, uno spazio vuoto da riempire e animare a piacimento. Siamo proprio noi, attraverso le nostre preferenze, a decidere cosa promuovere e cosa lasciare indietro, divenendo di fatto artefici e responsabili dei contenuti che vagano sul web.
E anche questa volta, lo dico senza giri di parole, i più giovani ci stanno impartendo una bella lezione.
Giornalista, lettrice professionista, editor. Ho incanalato la mia passione per la scrittura a scuola e da allora non mi sono più fermata. Ho studiato Scrittura e Giornalismo culturale e, periodicamente, partecipo a corsi di tecnica narrativa per tenermi aggiornata.
Abito in Calabria e la posizione invidiabile di Ardore, il mio paese, mi fa iniziare la giornata con l’ottimismo di chi si ritrova la salsedine tra i capelli tutto l’anno.